00:00 3 Aprile 2014

Ultimissime della sera: maltempo tra venerdì e sabato, poi…

In queste ore una circolazione depressionaria sta interessando il nostro Paese portando soprattutto sui settori centrali e meridionali, addensamenti a tratti più compatti, associati a qualche precipitazione localmente intensa. Un miglioramento del tempo per opera di un cuneo anticiclonico è previsto già da questo fine settimana (domenica 6 aprile) ma con tutta probabilità su alcune delle nostre regioni italiane potrebbe trattarsi di una parentesi temporanea: ecco nel dettaglio cosa potrebbe succedere da oggi ai prossimi 12-15 giorni.

Situazione attuale: sta finalmente facendo ingresso sul bacino del Mediterraneo la depressione che da alcuni giorni stazionava sui settori occidentali dell’Europa. Il modesto campo barico che "tratteneva" addensamenti e nuvolosità ad ovest dell’Italia sta cedendo proprio in queste ore, permettendo l’ingresso franco sul nostro Paese di un esteso corpo nuvoloso. Le precipitazioni interesseranno soprattutto la Sardegna dalla serata odierna, estendendosi poi alle regioni centrali durante la giornata di domani, venerdì 4 aprile. Sarà possibile qualche modesta precipitazione anche al nord, segnatamente su Liguria, basso Piemonte e bassa Lombardia ma si tratterà generalmente di episodi sporadici mentre al meridione saranno possibili rovesci e temporali.

Miglioramento in arrivo domenica 6 aprile grazie alla presenza di un cuneo anticiclonico.

Dopo il peggioramento di venerdì e sabato, una figura di alta pressione tenderà ad occupare il bacino del Mediterraneo, portando ad un miglioramento del tempo abbastanza diffuso a tutto il Paese. Le temperature aumenteranno sia al suolo che in quota, traghettandoci al cuore vero e pulsante della primavera 2014. Da segnalare la possibilità di assistere alla formazione di nubi basse e locali banchi di nebbia (Caligo) lungo le coste, soprattutto dei versanti tirrenici.

Quanto potrebbe durare l’anticiclone?

Al momento pare che il periodo di bel tempo destinato all’Italia possa avere garanzie di durata soprattutto nei settori meridionali dello stivale mentre al nord si farebbe maggiore l’influenza portata da alcuni sistemi perturbati in transito sulla Mitteleurope. La presenza dei primi caldi di stagione, in netto anticipo sulla tabella di marcia, potrebbero favorire l’insorgenza dei primi episodi d’instabilità convettiva fatta di rovesci e temporali. L’apice dell’alta pressione verrebbe raggiunto secondo il modello inglese martedì 8, mentre da giovedì 10 potrebbe prendere il via una fase di instabilità dai contorni ancora incerti.

Come si comporteranno le temperature?

Il vivace irraggiamento solare di aprile garantirà durante il periodo dell’alta pressione, valori termici particolarmente miti. La temperatura del mar Mediterraneo risulta ancora piuttosto fredda e questo limiterà l’innalzamento dei valori lungo le linee costiere dove la colonnina di mercurio si fermerà attorno 17-19 gradi con rare punte su valori leggermente più alti. Laddove l’influenza mitigatrice del mare sarà limitata o assente, ci attendiamo punte sino 23-25 gradi, concentrati essenzialmente nelle valli interne e sulla Valpadana. Farà abbastanza caldo anche in quota, su Alpi ed Appennini, con zero termico in netta risalita sin oltre i 2500 metri.

Uno sguardo al LUNGO TERMINE: cosa potrebbe succedere da venerdì 11 in avanti?

Spingendosi alla seconda decade di aprile la previsione diventa incerta e dai contorni assai indefiniti. Da una parte abbiamo infatti la presenza di figure cicloniche poste sui settori occidentali e settentrionali dell’Europa, ma senza che nessuna di queste dimostri una particolare volontà a scendere di latitudine, dal canto suo anche l’anticiclone si dimostrerà scarsamente propenso a garantire una protezione realmente efficace del nostro stivale da parte di addensamenti ed instabilità.

Nessuna figura barica pare prendere sopravvento sull’altra anche se al momento pare leggermente più probabile la tesi dell’instabilità con effetti maggiori sui settori settentrionali del Paese a scapito di quelli meridionali. Proprio le regioni del mezzogiorno italiano parrebbero essere obbiettivo preferenziale di alcune precoci risalite d’aria calda africana che questa sera il modello inglese ECMWF mette bene in evidenza nella seconda decade di aprile. (probabilità 30%)

Autore : William Demasi