00:00 18 Novembre 2014

Ultimissime della sera: arriva l’anticiclone sul Mediterraneo, ma sino a quando?

Dopo la pioggia delle settimane appena trascorse, almeno inizialmente la terza decade di novembre presenterà condizioni prevalentemente anticicloniche, nel frattempo una massa d'aria GELIDA si riverserà sull'est europeo. Ancora incertezza sugli ultimissimi giorni del mese tra un ritorno dell'instabilità atlantica, l'arrivo dei primi freddi, oppure una persistenza anticiclonica.

Situazione attuale: il graduale esaurimento della depressione sull’Italia, determina un miglioramento del tempo generalizzato. L’aria fresca nord-atlantica ha portato quest’oggi una flessione della temperatura anche sui settori centro-meridionali. Residue manifestazioni d’instabilità cosiddette "a macchia di leopardo", hanno interessato l’alta Toscana e la Liguria di Levante, qualche spunto temporalesco anche al meridione, per il resto nuvolosità sparsa ma con prevalenza di schiarite. Primi valori di freddo nottetempo e nella mattinata sulle valli interne e le pianure, freddo anche su Alpi ed Appennini. Temperature più miti al pomeriggio nelle aree pianeggianti e marittime. Ventilazione moderata variabile.

L’anticiclone alla riscossa dell’Italia.

L’aria più fresca di estrazione nord-atlantica affluita sull’Italia negli ultimi due giorni, sarà ben presto destinata ad essere soppiantata dall’arrivo dell’anticiclone che riporterà valori termici miti soprattutto lungo le coste tirreniche e le aree montuose, mentre sulle pianure e nelle valli tenderanno ad affermarsi le inversioni termiche con tempo freddo, uggioso e nebbioso. La "fase mite" portata dall’alta pressione guadagnerà il Paese tra venerdì 21 e lunedì 24, nel periodo successivo infiltrazioni d’aria fresca continentale potrebbero invece determinare una modesta flessione delle temperature soprattutto sui versanti orientali dello stivale e sulla Valpadana.

Cosa succederà nel frattempo sul nord-est europeo?

Di tutto rispetto la discesa d’aria gelida prevista sull’Europa nord-orientale a partire dal prossimo weekend. L’apice di tale fase di freddo verrà con tutta probabilità raggiunta domenica 23, quando la Carelia ed il mar di Kara, remote aree della Russia europea, saranno interessate da isoterme prossime ai -25°C alla quota di 850hpa. Questo valore avrà vita breve sul territorio europeo, ma il freddo risulterà così intenso da riuscire ad estendersi (in forma attenuata) ai paesi dell’est, sino ai Balcani al confine con l’Italia. In seguito un nuovo rinforzo delle correnti occidentali allontanerà almeno temporaneamente le velleità del freddo dal Mediterraneo ma il primo passo verso la creazione di un pattern invernale sarà già stato fatto.

Spingendoci sulle lunghe distanze previsionali, il centro di calcolo europeo mette in evidenza un rinforzo delle depressioni sull’oceano Atlantico, causate dal percolamento d’aria fredda di origine canadese sull’oceano. Volgendo lo sguardo alla Russia e l’Europa orientale, un nuovo impulso d’aria fredda continentale si farebbe strada verso il Mediterraneo, arrivando nuovamente a lambire i Balcani entro venerdì 28.

L’impressione generale osservando questo run previsionale, è quello di avere sull’Europa due "poteri" contrapposti: uno rappresentato dall’attività depressionaria atlantica che avrebbe ovviamente conseguenze miti sull’inverno europeo. Il secondo grande potere sarebbe rappresentato dai continui, logoranti tentativi da parte delle masse d’aria gelida continentali di guadagnare il settore centrale d’Europa, avviando una battaglia con la calura atlantica, letteralmente chilometro per chilometro.

Questa è una situazione abissalmente diversa rispetto al novembre 2013, in cui sin da subito era apparsa chiara la latitanza del freddo sul continente Euroasiatico, una grande mancanza che fu bilanciata da una sovrabbondanza di gelo sugli Stati Uniti e la regione canadese, elemento responsabile del "non inverno" vissuto in Europa nella scorsa stagione.
 

Autore : William Demasi