00:00 30 Ottobre 2007

Tutto sugli indici teleconnettivi (1): legenda e proiezioni per la prima decade di novembre

teleconnessioni....Questo termine accende un campanello d'allarme nella testa di tutti i meteoappassionati.

Teleconnessioni, cosa significa esattamente questa parola?
Lo studio delle dinamiche atmosferiche, con lo scopo di riuscire a prevedere le condizioni meteorologiche con largo anticipo (cosa ancora non possibile se non sperimentalmente, a causa della enorme quantità di variabili), ha portato all’individuazione di alcuni pattren.

Questi pattern(modelli), non sono altro che configurazioni bariche che si ripetono nel tempo e che hanno una durata di alcuni giorni o addirittura arrivano a caratterizzare una stagione(anomalie positive e negative).

In particolare,i TLC index, si distinguono in troposferici, oceanici e stratosferici.

Senza entrare in prolisse e forse anche noiose argomentazioni, ritengo opportuno al fine di semplificare l’argomento e renderlo più leggibile come una sorta di “inizializzazione” per tutti coloro che si avvicinano a questa bellissima scienza, schematizzare in una legenda alcuni index, spiegando il loro significato e le aventuali configurazioni bariche che potranno generare nel nostro caotico sistema atmosferico e, quindi, cercando di inquadrare una possibile previsione step by step…

TLC index troposferici(concentrandoci sugli effetti nell’area europea)
NAO–>North atlantic oscillation Questo pattern (modello) ha una grandissima importanza ed è uno dei registi della circolazione atmosferica nell’area Europea.
La fase positiva si distingue con una forte depressione islandese e un altrettanto forte anticiclone sub-tropicale oceanico. La forte differenza(gradiente)pressoria provoca un’accelerazione della corrente a getto con le perturbazioni atlantiche che colpiscono il nord europa favorendo inverni miti e piovosi, mentre sull’Europa centro-meridionale il clima è caldo e secco.
La fase negativa, viceversa, vede le due figure antagoniste indebolirsi. Il gradiente pressorio si attenua e la corrente a getto rallenta. Ne derivano ondulazioni(onde di Rossby) più accentuate con possibili i blocking atlantici. In particolare, la fase negativa, prevede un abbassamento del flusso atlantico con tempo umido sull’Europa centro-meridionale e spesso freddo ma secco sul nord Europa.

AO–>Arctic Oscillation Questo indice si può dire che monitori la potenza del Vortice Polare(VP).
La fase positiva inquadra un VP molto forte, con isoipse chiuse e scambi termici blandi. La fase negativa, che vede al contrario un’anomalia di pressione positiva sull’artico e negativa alle medie latitudini, favorisce la formazione di un anticiclone polare con split(divisione)del VP che può collassare a latitudini più basse provocando intense ondate di freddo (fase negativa estrema, ad esempio in caso di strat-warming). La AO possiamo dire che è un indice anche stratosferico. Al profilo verticale delle diverse quote isobariche viene calcolato il NAM(north annular mode) che alla quota di 1000hPa prende il nome appunto di AO(ma di questo ultimo discorso ne riparleremo).

Mi premeva per il momento che fossero chiari questi due importanti index che sono molto variabili e monitorabili attraverso i rispettivi grafici.
Tra l’altro è evidente la correlazione tra i due indici ed è chiaro che difficilmente presentano un andamento troppo discordante.

SCAND–>Scandinavian pattern La fase positiva prevede la formazione di un forte anticiclone dinamico sulla Scandinavia, quella negativa di una depressione. Questo pattern ha un notevole ruolo nel clima europeo perchè in fase positiva “dirotta” aria gelida continentale verso il comparto mediterraneo, soprattutto se abbinato ad un EA-.

EA–>East Atlantic
Generalmente si definisce come una NAO shiftata verso Sud/est.In fase positiva vede l’instaurarsi di una depressione sull’Inghilterra, quella negativa vede la presenza di un anticiclone dinamico (mentre spesso è presente un cut-off nell’area mediterranea).

PNA–>Pacific North America
La fase positiva vede l’instaurarsi di un’anomalia negativa di geopotenziale nei pressi delle isole aleutine che favorisce un’ondulazione del getto polare con rimonte sub-tropicali verso Canada ed America occidentale, discese di aria fredda in direzione degli Stati Uniti Orientali. La fase negativa l’esatto contrario.

Il PNA è influenzato dalla fase ENSO(nino/nina).
Generalmente la fase positiva si associa ad episodi di nino, viceversa quella negativa. Il suddetto indice se positivo in presenza di NAO negativa, favorisce i blocking atlantici, mentre se entrambi sono positivi viene favorita una configurazione denominata Bartlett High con l’anticiclone azzorriano “spalmato” lungo i paralleli.

ITCZ–>InterTropical Convergence Zone La linea di convergenza intertropicale è l’incontro tra gli Alisei dell’emisfero Nord e quelli dell’emisfero Sud. Una linea posizionata in maniera anomala verso nord predispone ad una maggiore espansione dell’anticiclone africano verso l’europa centro-meridionale.

TLC index oceanici
Per non mettere troppa carne al fuoco introdurrò per adesso soltanto l’AMO AMO–>Atlantic Multidecadal Oscillation
La fase positiva prevede SST (sea surface temperature, ovvero temperature della superficie del mare)con anomalie positive, viceversa quella negativa.
Le anomalie positive vengono aggirate in senso orario(anticiclonico)dal jet-stream, quelle negative in senso antiorario(ciclonico). L’indice è ciclico, multidecennale, quindi le rispettive fasi durano generalmente 20-30anni. Adesso com’è noto siamo in fase positiva (dal 1995 circa) ed è questo uno dei maggiori imputati del drastico calo di perturbazioni atlantiche nel comparto mediterraneo.

ENSO–>El Nino Southern oscillation Due parole anche per la fase Enso per dire che episodi forti di entrambi le fasi provocano una maggiore presenza anticiclonica sub-tropicale sull’area europea. Una Nina strong (quest’anno abbiamo probabilmente già passato la fase massima) favorisce una certa ingerenza dell’anticiclone azzorriano verso l’Europa occidentale….

TLC index Stratosferico QBO–>Quasi Biennal Oscillation è una oscillazione quasi biennale(24-36mesi)dei venti stratosferici equatoriali. L’indice va considerato sempre in concomitanza con la fase solare. Quest’anno l’index ha raggiunto a settembre il valore record di -28.15 che in concomitanza col minimo solare in cui siamo, provoca una modifica alla circolazione Brewer-Dobson(uno scambio di calore tra poli ed equatore )con notevoli disturbi al Vortice Polare Stratosferico e possibile insorgenza di poderosi Strat-warming (che monitoreremo durante la stagione invernale).

PREVISIONI 1^ decade di Novembre La fase instabile che stiamo vivendo a causa dell’ennesimo cut-off nell’area mediterranea si protrarrà probabilmente fino a venerdi. Nel weekend sembra intervenire un miglioramento delle condizioni meteorologiche con graduale ripresa pressoria. Nel frattempo però l’indice AO viene previsto nuovamente in forte discesa. Quest’anno il vortice polare non riesce a trovare un suo assetto, disturbato continuamente da una QBOnegativa.

Cosa dobbiamo aspettarci allora? -Avevamo scritto che probabilmente l’ondata di freddo paventata dai modelli per i primi giorni di novembre sarebbe stata ridimensionata(ricordate alcune emissioni modellistiche precedenti?).Il motivo è che ci sono alcuni aspetti che continuano a non convincerci molto in tal senso.

Uno di questi è il famoso indice NAO.
Le SST atlantiche si stanno disponendo con uno schema che vedrebbe una certa ripresa del getto…è comunque possibile vedendo l’attuale ingerenza anticiclonica azzorriana a favorire un pattern EA- e la tendenza ad una nuova anomalia positiva di geopotenziale sull’area polare(AO-), che una colata di aria fredda vada ad interessare l’est europeo come obiettivo principale, sfiorando il versante adriatico ed il centro sud con deciso calo termico ed alcune precipitazioni nevose anche a quote basse.
Più secco al nord e lungo il versante tirrenico in un contesto termico generale di anomalie negative.

Il Vortice polare alla fine della prima decade del mese di novembre apparirà fortemente ellittico e non ci sentiremmo di escludere una nuova avvezione fredda con direttrice più occidentale(blocking atlantico) già nella seconda decade del mese…Ai prossimi aggiornamenti
Autore : Filippo Casciani