00:00 17 Giugno 2015

Torna a vincere l’anticiclone?

Quest'oggi i principali centri di calcolo europei ed americani, propongono un'evoluzione che farebbe felici gli amanti del sole e dell'estate. Diciamocelo, addentrandoci nel mese di luglio non ci sarebbe neanche da stupirsi più di tanto sulla persistenza dell'anticiclone per un periodo maggiore dei canonici 4-5 giorni. Vediamo nel dettaglio.

Il tempo incerto di queste giornate verrà seguito da una fase abbastanza prolungata di tempo STABILE che promette di interessare quasi tutti i settori del nostro Paese; queste sono le ultime, recenti novità in merito alle previsioni deterministiche rivolte al medio ed al lungo termine previste dagli aggiornamenti attuali. Sparisce quindi la possibilità d’essere interessati da una nuova figura di bassa pressione in terza decade di giugno, mentre al contrario si rafforza la resistenza anticiclonica che dai settori occidentali europei si diffonderebbe ben presto all’intero bacino del Mediterraneo.

L’anticiclone in questione avrebbe almeno inizialmente un’origine squisitamente oceanica, accompagnato quindi da temperature non troppo elevate e sostanzialmente allineate alla media del periodo. Col passare dei giorni, riferendoci nello specifico alle ultime battute di giugno, la persistenza di tale campo anticiclonico sul bacino del Mediterraneo, determinerebbe un inevitabile aumento della temperatura sino a valori superiori alla media, col sopraggiungere del secondo episodio di caldo intenso ed afoso dell’estate meteorologica.

Tale episodio di caldo sarebbe da ricondurre all’intervento di una componente anticiclonica africana alle quote superiori
, un evento che agevolerebbe la risalita della colonnina di mercurio sino a valori di caldo abbastanza intenso e fastidioso, anche se nulla di eccezionale in confronto a certe ondate di calura del passato. Calma e gesso comunque, su quest’ultimo punto avremo ancora molto da discutere.

Che fine ha fatto l’instabilità?

L’anticiclone previsto quest’oggi dal centro di calcolo americano, sarebbe in grado di proteggere l’intero stivale italiano, tuttavia non sarebbe escluso qualche episodio di instabilità lungo i settori montuosi delle Alpi e dell’Appennino, a prevalente evoluzione diurna e serale.

 

Autore : William Demasi