00:00 2 Luglio 2003

Tevere in secca, Aniene in salute: ma come è possibile?

I miracoli dei Monti Simbruini: i forti ed intensi temporali di questi giorni hanno rinvigorito il corso d'acqua che si origina alle falde del Monte Tarino, mentre il fiume della Capitale soffre la siccità che imperversa da mesi sul Tirreno centro-settentrionale.

Percorrendo la Tiburtina dalla Capitale verso l’interno, ti rendi subito conto che il giallo dei campi dell’Agro Romano lascia pian piano spazio al verde intenso di una vegetazione che sembra figlia di ben altre latitudini.

La freschissima Valle dell’Aniene sembra di colpo evocare le boscose vallate trentine; e quando, dopo aver piegato a sud, ti ritrovi a Subiaco, centro propulsore di una vasta area ricca di storia e di tradizioni, al tuo fianco scopri un fiume rinvigorito ed energico, ricolmo di acque cristalline, come fosse alimentato da eterni ghiacciai. E’ l’Aniene, uno dei più importanti affluenti del Fiume Tevere.

Ti chiedi come possa esser possibile trovarlo in un simile stato di grazia, dopo aver appurato la grave crisi che invece attanaglia il suo “collega” capitolino, ben al di sotto della sua portata “standard”.

La risposta, come sempre accade per i corsi d’acqua, sta a monte. L’Aniene trova origine alle falde del Monte Tarino, tra le vette più alte dei Monti Simbruini, in un’area caratterizzata da numerose bocche d’acqua sorgiva (zona denominata, per l’appunto, Sorgenti dell’Aniene), e riceve numerosi contributi dai suoi affluenti di destra (quei corsi d’acqua, cioè, come l’importante Simbrivio, che si originano dai Monti Simbruini).

Tutta l’area montana dei Simbruini è stata interessata, nel corso dell’ultimo mese, da numerosi, frequenti ed intensi episodi di instabilità, con precipitazioni piuttosto abbondanti. In maniera del tutto sommaria si può sostenere che quest’area ha visto svilupparsi per due giorni su tre un forte temporale.
La natura carsica del terreno ha inoltre favorito l’infiltrazione dell’acqua, acqua che ha poi trovato facile sbocco nella zona delle Sorgenti dell’Aniene e nelle tante bocche d’acqua sorgiva che s’incontrano nella valle ai piedi dei Monti Simbruini (su tutte, da citare quelle di Marano Equo).

Ecco spiegato il motivo per cui il Fiume Aniene, in controtendenza rispetto a tanti, tantissimi fiumi dell’Italia peninsulare, risulta godere di ottima salute: miracoli dei microclimi del nostro Belpaese, e – lasciatecelo dire – dell’intrinseco, ineguagliabile fascino dei Monti Simbruini.
Autore : Emanuele Latini