00:00 10 Ottobre 2017

Tempesta Tropicale Ophelia; avrà ripercussioni sul tempo d’Europa?

Non suona neanche più troppo come novità la notizia di una nuova Tempesta Tropicale nascente nel cuore dell'oceano Atlantico. Potrebbe subire un breve "upgrade" ad Uragano nella giornata di domani, mercoledì 11 ottobre, poi essere catturata dalla corrente a getto e regredire a livello di Tempesta Tropicale già entro il prossimo fine settimana. Quali conseguenze potrebbe avere sul nostro anticiclone?

In un periodo di grande attività degli Uragani nel cuore dell’oceano Atlantico, la domanda più ricorrente è se tale attività, pur interessando aree del globo distanti migliaia di chilometri da casa nostra, possa avere conseguenze indirette sulla circolazione atmosferica europea. Ebbene la risposta a tale domanda riteniamo possa essere positiva per almeno un paio di fattori, ciascuno strettamente dipendente dall’altro; il più importante è senza dubbio costituito dalla presenza di un anomalo accumulo di acque calde a livello dell’oceano Atlantico equatoriale, lungo una vasta porzione di oceano che partendo dal Golfo del Messico si spinge sino a ridosso dell’Europa.

In questo Habitat ideale, trovano dimora tempeste tropicali se non veri e propri Uragani che, risalendo poi di latitudine, vengono catturati dalla corrente a getto, talvolta spingendosi sino all’Europa. Era già successo all’inizio del mese con l’Uragano "Lee", capiterà di nuovo nei prossimi giorni con la Tempesta Tropicale "Ophelia". Ritrovandosi catturata dalla Jet Stream, la nuova tempesta tropicale verrà "protetta" da una parte di quelle masse d’aria assai tiepide che dalla fascia subtropicale tendono ad estroflettersi verso nord in corrispondenza dell’Iberia.

Proprio dal settore iberico, il nostro anticiclone trae la propria alimentazione d’aria calda che ne rinforza la struttura, innalzandone le temperature anche ai medi ed alti piani dell’atmosfera. Da qui prendono vita i geopotenziali estremamente alti (quasi estivi) previsti in Europa a cavallo tra venerdì 13 ottobre e domenica 15.

La potente iniezione di aria calda si farà sentire anche ai piani inferiori dell’atmosferica, con isoterme che sul piano isobarico di 850hpa (circa 1500 metri) sull’Europa centrale ed occidentale saranno comprese tra +10°C e +15°C. Valori di tutto rispetto per un periodo stagionale così avanzato, soprattutto considerato come tali valori non siano relativi alle latitudini del basso Mediterraneo, dove potrebbero ancora essere relativamente comuni, ma si riferiscano alle regioni dell’Italia settentrionale, l’Iberia, la Francia e la Mitteleurope. 

Pur con tempi di degenza molto lunghi (alla faccia dell’ottobrata!) la situazione dovrebbe rientrare nei ranghi di una relativa normalità soltanto sul finire della seconda decade ottobrina, con ripercussioni future ancora tutte da dimostrare. 

Seguite gli aggiornamenti su meteolive.it

 

Autore : William Demasi