00:00 9 Febbraio 2009

Stronchiamo gli ardori del Global Warming: Australia e incendi, è davvero tutta colpa del caldo?

La notizie di quanto sta accadendo nei tre stati del sud-est australiano stanno facendo il giro del mondo. Le immagini mostrano tutta la loro drammaticità l'alto tributo di vite umane. Ma fino a dove c'entrano le alte temperature?

La situazione negli Stati del sud-est australiano, Victoria, Nuovo Galles del Sud e il territorio di Canberra, è drammatica. Il fronte del fuoco avanza e lascia dietro di sè vittime e distruzione. Secondo alcuni testimoni, le fiamme avanzano così rapidamente, che investe case e strade tagliando così ogni via di fuga.

Ci troviamo in piena estate australe. Le temperature che si registrano sono in alcuni casi molto elevate a causa della presenza sulla zona di un anticiclone di matrice desertica, una sorta di alta pressione nord-africana se paragonata al nostro Mediterraneo.

La situazione presenta anche il classico rovescio della medaglia: sugli Stati del nord-est si stanno invece verificando abbondanti precipitazioni, in qualche caso anche di tipo alluvionale. Caso eccezionale? Non proprio. Nel 2008, tra il 4 e il 5 gennaio, si verificò una situazione assolutamente identica che ha contrapposto furiosi incendi a pesanti alluvioni.

Le correnti settentrionali, che in Australia portano il caldo, provengono appunto dalle vaste distese desertiche dell’interno e si riscaldano ulteriormente a causa dell’effetto compressione dovuto sia alla subsidenza anticiclonica che alla discesa forzata dalle montagne.

Si tratta dunque di una fase molto calda e secca, non infrequente sul Continente in questi periodi dell’anno e la combinazione dei fattori descritti ha provocato una prolungata fase siccitosa che ha determinato una situazione di aridità e quindi potenzialmente favorevole allo sviluppo degli incendi.

Si, ma perchè si sviluppano questi devastanti incendi? Più d’uno è naturalmente già partito in quarta a scomodare ancora una volta quello stramaledetto global warming. In realtà l’emisfero australe sta vivendo una stagione complessivamente nella norma, come è anche testimoniato dal buono stato di salute dei ghiacci antartici nel periodo iniziale della loro massima ablazione.

I territori interessati dai roghi sono sì aridi e fa anche molto caldo ma, come ben sappiamo, è estremanente raro che possa avvenire la cosiddetta “autocombustione”, non essendo presenti in natura elementi piroforici che possano reagire spontaneamente alle semplici pressioni e temperature atmosferiche.

Scendendo un po’ più nei particolari però veniamo a sapere particolari, scusate il paragone non proprio azzeccato, “agghiaccianti”. Questa volta non ci rimane infatti che inchinarci ironicamente alla famigerata tesi antropica. Sì, infatti gli incendi non sono di origine naturale e il clima ha solo un ruolo marginale. La colpa è dell’uomo, o meglio, delle menti malate dei soliti irriducibili piromani.
Autore : Luca Angelini