00:00 18 Settembre 2013

Stau e favonio: parenti abbastanza stretti

Il favonio spazza polveri.

Un tipico "pesce" del favonio. Altocumulo lenticolare che segnala l’arrivo nelle Alpi di una forte corrente settentrionale o meridionale a seconda delle situazioni.
Il favonio o foehn è  un vento secco, spesso decisamente impetuoso che è accompagnato da raffiche irregolari, e scende dalle montagne fino alle zone pedemontane o di aperta pianura, in presenza di gradienti barici importanti.

Più frequente in tardo autunno-inverno, compare quando la differenza di pressione atmosferica (gradiente barico) tra il nord e il sud delle Alpi è elevata; come sapete le zone di alta pressione si muovono verso quelle di bassa e infatti quando il Favonio soffia verso il versante sudalpino c’è sempre una depressione sulla pianura Padana in viaggio verso l’Adriatico, mentre sulla Svizzera può esservi un promontorio anticiclonico in avvicinamento, anche se questo non significa che essi godano di bel tempo. come vedremo tra poco.

Gli effetti dello stau sul versante nord-alpino. Cieli coperti e neve. Qui era affluita da nord aria fredda ed umida. Al meridione delle Alpi il cielo era sereno e soffiava un foehn fresco.

Se il Foehn soffia da nord può essere freddo o caldo: questo dipende dalla temperatura della massa d’aria che scavalca le Alpi. Quando invece proviene da sud, soffiando cioè sul versante settentrionale delle Alpi, risulta particolarmente caldo e provoca lo scioglimento anticipato delle nevi anche in una sola giornata.

Anche l’Appennino ha il suo Favonio: con il Libeccio il fenomeno si verifica sul versante adriatico, con la Tramontana su quello tirrenico ma solo in certi condizioni. Veniamo allo "Stau", in italiano "sbarramento", fenomeno opposto al Favonio. In caso di Foehn su uno dei due versanti alpini, sull’altro può aversi un fenomeno opposto definito con termine tedesco STAU. Esso consiste nella forzata ascesa dell’aria spinta contro il versante della montagna.

Un forte favonio soffia a sud delle Alpi e straccia le nubi cumuliformi agitando le acque dei bacini lacustri.

Qui si origina una nuvolosità estesa associata a precipitazioni abbondanti che perdurano finché non viene meno la corrente che l’ha originata o si verifica una rotazione dei venti. Superata la catena montuosa, la nuvolosità ha già perso molta della sua umidità e si "stira" fino a dissolversi completamente per l’azione di compressione e riscaldamento dovuta all’effetto di ricaduta.

Sul versante interessato dallo sbarramento invece, nubi e nevicate possono proseguire per molti giorni, provocando valanghe o alluvioni a seconda della stagione e della durata dello STAU. In altri casi può inoltre verificarsi sbarramento senza Favonio o Favonio senza sbarramento. Sul versante sottovento infine, se si guarda verso le montagne si noterà un muro di nuvolosità bloccata, è il famoso muro del Favonio!
 

Autore : Alessio Grosso