00:00 31 Maggio 2017

Spiagge inghiottite dal mare? Come fare per risolvere il problema?

Ogni anno le nostre spiagge subiscono un progressivo arretramento a causa dell’azione del moto ondoso. Come fare per risolvere il problema?

La spiaggia: meta ambita dagli italiani nel periodo estivo. Alcuni preferiscono le lunghe spiagge affollate dove il divertimento è assicurato; altri le piccole cale nascoste dagli scogli dove la quiete regna sovrana.

Il mare in estate è questo: divertimento, relax e tintarella. In autunno, quando le condizioni del tempo cambiano, il mare può talvolta spaventare, con le sue onde gigantesche che sembrano inghiottire le spiagge che fino a pochi giorni prima venivano prese d’assalto dai bagnanti.

Il moto ondoso è dotato di notevole forza e modella nel corso dei secoli le nostre coste, determinando insenature, grotte e formazioni a volte anche curiose; anche le spiagge vengono rimodellate nel corso degli anni, con un lento processo di erosione che determina un progressivo arretramento degli arenili.

Questo fenomeno preoccupa non poco i gestori degli stabilimenti balneari e dei villaggi turistici; lo spazio a disposizione sugli arenili diminuisce di anno in anno e le spiagge diventano sempre più piccole.

Come fare per contrastare questo fenomeno? Diciamo subito che l’uomo non potrà mai combattere contro la natura intrinseca del mare: le mareggiate ci sono e ci saranno sempre, con la conseguente erosione da parte delle zone battute dai flutti.

Tuttavia si può arginare il fenomeno, evitando che le onde si infrangano direttamente sulle spiagge, tramite la costruzione di dighe frangiflutti. In questo modo, anche di fronte ad una violenta mareggiata, le onde tenderanno a colpire prima la diga posta davanti alla spiaggia e solo in seguito la spiaggia stessa.

L’impatto dell’onda sull’arenile sarà, di conseguenza, notevolmente smorzato. In questo modo l’erosione della spiaggia sarà minore rispetto ad altre spiagge non protette da strutture come questa.

Autore : Paolo Bonino