00:00 30 Marzo 2004

Speciale sull’Uragano Catarina

Un ciclone tropicale si abbatte sul sud del Brasile, causando 2 morti, 11 dispersi e numerosi feriti.

Da quando l’uomo ha iniziato ad osservare con maggior precisione l’atmosfera e i suoi fenomeni in tutte le zone della Terra, capita che si annuncino nuovi “record” o primati quando si assiste ad un evento mai registrato su una certa zona.

Così è successo per l’uragano “Catarina”, “l’unico” ad abbattersi sulle coste occidentali del Brasile a nord del Tropico del Capricorno, sfiorando il 30-esimo parallelo dell’emisfero meridionale. Magari, nessun fenomeno così violento si era mai spinto da quelle parti, o forse, visto che le osservazioni via satellite iniziano negli anni ’60, non ci sono dati a sufficienza per poterlo stabilire.

Sta di fatto che un ciclone tropicale, tra il 27 e il 29 marzo ha scaricato tutta la sua furia distruttrice sulle coste e sull’entroterra dello stato brasiliano di Santa Catarina, di qui il nome “uragano Catarina”. Purtroppo, si contano 2 vittime, 39 feriti e almeno 11 dispersi.

Le zone più flagellate sono state i litorali compresi tra le città di Torres e Aranangua, circa 60 km di coste, con venti fino a 150km/h, numerosissimi fulmini e piogge torrenziali. Le forti raffiche di vento hanno scoperchiato più di 20000 case, divelto numerosi alberi, balconi, tralicci dell’energia elettrica e inflitto un duro colpo alle piantagioni di riso, una delle risorse più importanti per la regione.

Gli episodi più tragici nella città di Ciriciuma, circa 150000 abitanti, dove un albero ha colpito ed ucciso un uomo all’interno della sua automobile e una bambina è morta sotto le macerie della sua abitazione andata in frantumi sotto la furia della tempesta.

In mare si sono sollevate onde alte più di 5 metri che hanno messo in grossa difficoltà molte imbarcazioni. 2 pescherecci con i loro equipaggi, 11 persone in tutto, risultano dispersi, ma si tratta di bilanci ancora provvisori.

Sono stati gli esperti di Miami a dare per primi l’allarme, inizialmente sottovalutato dai meteorologi brasiliani. La Difesa Civile ha diffuso per tempo, attraverso radio e televisione, numerosi appelli a non uscire di casa, accolti dalla quasi totalità della popolazione. Le case però, molte delle quali non in perfette condizioni, non hanno retto a tanta devastazione.

Lo stato di Santa Catarina si trova infatti oltre i margini delle zone a clima tropicale ed è quindi poco preparato ad eventi di questo tipo e di questa forza. L’uragano ha colpito in due fasi ben distinte, intervallate da una pausa che aveva fatto credere che il peggio era passato. Purtroppo erano solo le effimere schiarite collegate al passaggio dell’occhio del ciclone.

Gli esperti stanno ancora discutendo se si sia trattato di un ciclone freddo trasformatosi in uragano attraversando mari più caldi, oppure se sia nato direttamente così. Poco importa se non si adotteranno delle misure preventive più efficaci.
Autore : Simone Maio