00:00 1 Giugno 2009

Smontato il castello dell’alta pressione, quali scenari ci attendono?

Già inquadrato dalle carte in modo piuttosto precario e temporaneo, l'anticiclone sembra aver dato ora forfait completo lascando via libera alle iniziative depressionarie guidate dal vortice polare.

La fiammata bollente della terza settimana di maggio, quella che ha fatto gridare a molti al 2003 bis, ha confermato la regola che a suo tempo vi avevamo anticipato, ossia quella che non vede nesso diretto tra ondate di caldo precoci e successive estati record. Vi avevamo altresì tranquillizzato facendo presente che in sede circolatoria e teleconnettiva non vi erano i presupposti per un’unica grande tirata rovente fino a settembre e che la situazione in atto era solo contingente e da considerare quale fase a sè stante. E così è stato.

Ora anche l’ultimo castello (di sabbia) costruito da un anticiclone colpito nel suo orgoglio più intimo è andato in mille pezzi. Gli indici che meglio identificano la distribuzione della pressione sulla fetta euro-atlantica dell’emisfero, ossia AO e NAO, sono concordi e ci mostrano un tonfo evidente centrato nella prima settimana di giugno.

Il vortice polare dunque riprende in mano la gestione del tempo in questo primissimo scorcio di estate meteorologica che ricordiamo essere iniziata oggi 1° giugno. Lo farà stimolato tra l’altro dalla risalita innaturale di una cellula altopressoria in quel della Groenlandia. Tutto si metterà in moto a partire da martedì 2 con una profonda saccatura proiettata verso l’Europa centro-orientale il cui fronte di avanzamento di arresterà poco prima dell’impatto con le nostre Alpi orientali.

La sua energia non verrà meno ma sarà successivamente convogliata verso una goccia fredda dispersa in Atlantico al largo delle coste portoghesi. Ne nascerà un’unica struttura depressionaria con centro motore sul Mar Baltico e asse puntato verso la penisola Iberica. La controrisposta anticiclonica subtropicale, stimolata da questo secondario minimo iberico, non riuscirà a dare i suoi frutti a causa della spinta imposta dalla circolazione depressionaria europea la quale si terrà stretti i propri territori.

In sostanza possiamo così riassumere l’andamento del tempo fino al termine della settimana iniziata oggi primo giugno: graduale indebolimento e allontanamento verso levante della goccia fredda che sta impegnando le nostre regioni centro-meridionali, inserimento di correnti fresche ma più asciutte dai quadranti settentrionali con aumento della pressione e ritorno del sole fino a giovedì. Da venerdì probabile parziale aumento della nuvolosità al nord a causa degli avamposti perturbati che scorreranno lungo le coste atlantiche in seno al ramo ascendente della corrente a getto, ancora tempo in prevalenza soleggiato altrove.

Tra domenica 7 e probabilmente fino a mercoledì 10 giungo Italia atraversata da diversi corpi nuvolosi con possibilità di precipitazioni, in prevalenza temporalesche, più probabili e frequenti al nord e al centro. Le temperature onduleranno attorno ai valori medi stagionali a testimonianza di un caldaccio che è e rimarrà solo il ricordo di una stagione troppo ingenua e frettolosa.
Autore : Luca Angelini