00:00 23 Febbraio 2011

Scodata dell’inverno e il sud sabato si tinge di bianco

Due corpi nuvolosi confluiranno entro un minimo depressionario sullo Ionio attivando precipitazioni frequenti e rischio di nevicate anche a quote basse. Ecco il dettaglio.

Il colpo di coda del freddo che sta disegnando il suo centro motore sulle nostre regioni meridionali elargirà fenomeni forse più significativi di quelli dispensati dall’inverno vero e proprio fino ad ora. Il serbatoio del freddo, la sterminata pianura est europea continuamente rifornita dagli apporti gelidi del vortice polare, è colmo e inizia ora a scaricarsi verso le medie latitudini.

Un particolare gioco di correnti farà in modo di convogliare a impulsi successivi e per diversi giorni questa aria fredda verso le nostre regioni meridionali, dove potrà contare sul supporto di un pozzo depressionario ben strutturato a tutte le quote all’altezza dello Ionio. Sarà però sabato la giornata più importante per questa scodata del "generale", allorquando entro il pozzo freddo andrà a confluire anche un nucleo umido in ingresso sbilenco dall’Atlantico attraverso la porta francese di Carcassona.

Ne nascerà un sistema frontale piuttosto complesso che spiraleggerà sul nostro meridione sommando gli effetti dello sbarramento orografico opposto dalle nostre montagne alle correnti fredde in arrivo da nord-est. Ecco fatto, la miscela delle precipitazioni è ora completa. Rovesci a carattere sparso sono attesi un po’ su tutte le regioni, con maggior predilezione per la Puglia, la Basilicata e il nord della Sicilia. Un po’ ai margini invece la Campania, che rimarrà al parziale riparo del suo Appennino. Abbiamo parlato di aria fredda, dovremo dunque aspettarci anche delle nevicate?

Sicuramente, anche se a tre giorni di distanza si tratta solo di una ipotesi di massima che potrà subire qualche correzione strada facendo. La complessità nel fissare bene fin d’ora le quote neve è dato sia dalla miscelazione con il secondo nucleo instabile citato, quello in arrivo dalla Francia, sia dall’influenza del mare, quest’ultima più o meno significativa a seconda dell’intensità anche locale del vento.

Ora, per stilare un primo approccio prognostico possiamo dire che la neve cadrà anche abbondante in montagna un po’ su tutti i settori. Bene Appennino molisano, calabro-lucano, Aspromonte, Madonie, Nebrodi e zona etnea. Fiocchi, magari misti ad acqua però, a tratti fino a quote pressochè pianeggianti: dove? Al mattino forse su Molise e Foggiano, mentre si salirà fin verso i 400-600 metri sul resto della Puglia e sulla Basilicata. Attenzione a Calabria e nord Sicilia, dove avverrà l’inserimento diretto dell’aria fredda dalle quote superiori e dove i fiocchi potranno spingersi anche verso i 400 metri. 

Tra il pomeriggio e la sera è da considerare un lieve generale rialzo del limite delle nevicate di circa un centinaio di metri rispetto alle quote suddette, mentre contemporaneamente si assisterà anche ad un graduale, lento spegnimento della fenomenologia che si farà via via più frammentata, fino a spegnersi in nottata. Qui subentreranno rasserenamenti che devieranno l’attenzione di questo ritorno in auge dell’inverno verso il rischio di gelate, specie nelle zone interne.

 

Autore : Luca Angelini