00:00 7 Gennaio 2013

Sbalzi di 22°C in poche ore nelle Alpi: dal gelo, al foehn, poi alla pioggia con ritorni generosi della neve…

Follie alpine.

Le foto mostrano l’impressionante sequenza del disgelo in Alto Adige tra il 2 ed il 6 gennaio: si parte dai -11°C di Riva di Tures, poi dai +5°C di Casere con piccola slavina, poi alla pioggia con splatters sul parabrezza e infine alla neve bagnatissima di Predoi.
 Se non l’avessimo visto con i nostri occhi probabilmente non ci avremmo creduto, ma il tempo di queste vacanze natalizie sui settori alpini di confine è stato quanto di più sconvolgente si possa sperimentare in montagna in inverno.

Il tempo delle zone alpine di confine, spesso trascurato dagli stessi soggetti meteo e liquidato nelle previsioni in due parole con "spruzzate di neve sui crinali" oppure con "deboli nevicate portate da nord sulle zone alpine di confine" o ancora con "addensamenti irregolari sui settori confinali", in realtà spesso sa regalare emozioni incredibili e ben altro che il tempo insipido che gli si vorrebbe ascrivere. Spesso le spruzzate sono anche di mezzo metro e molto spesso è tutto un tourbillon di emozioni atmosferiche.

Quanto è successo nel periodo 2-6 gennaio è degno di menzione per riflettere su quanto questi anticicloni e le masse d’aria miti possano essere crudeli con la neve anche in pieno inverno alpino.

La rimonta di questo nucleo anticiclonico dinamico sulle Alpi aveva come effetto quello di favorire una forte compressione, ma sull’arco alpino centro-orientale, che si trovava sul bordo della figura di alta pressione, fluivano dall’Atlantico, passando per il centro Europa, masse d’aria molto miti ed umide si tuffavano, sospinte dalla corrente a getto verso sud. I crinali alpini risentivano così a tratti di vento caldo da nord e, nelle fasi in cui il muro del foehn risultava più lungo, usufruivano delle precipitazioni del versante nord-alpino, che però si presentevano nevose solo oltre i 1400-1700m.

Al di sotto è stato un disastro. Ecco alcuni cenni di cronaca: la mattina del 2 gennaio la temperatura a Riva di Tures a 1500m (BZ) era di -11°C, a Cadipietra in Valle Aurina a 1000m di -9°C, la mattina del 3 le minime si presentavano appena superiori, ma subito dopo la nuvolosità aumentava e a Predoi a 1400m già i primi effetti del foehn si avvertivano tutti, con la temperatura che schizzava a 0°C, sotto resisteva uno strato d’aria fredda, a 1500m nevicava un po’ e i fiocchi riuscivano in parte a superare lo strato d’aria secca e relativamente più mite scendendo sino a 1200m, soprattutto sottoforma di graupel o neve in grani.

La notte sul 4 la situazione peggiorava: a 1500m si saliva a +9°C, a 1000m si era ancora a zero gradi e la pioggia congelava al suolo, poi di colpo ecco il foehn entrare furibondo: si saliva a +11°C in pochi minuti e la neve cominciava a fondere pesantemente, si staccavano alcune slavine. Poi il vento la notte sul 5 si placava sui crinali e si portava all’altezza di Bressanone, l’aria tornava satura e riprendevano le precipitazioni, nevose solo dai 1400m, ma perlomeno la temperatura calava ovunque di alcuni gradi, con l’isoterma di zero gradi posizionato a 1700m.

A 2000m cadevano ben 30cm di neve fresca, sulle strade di alta montagna, la neve semisciolta formava una patina micidiale, paralizzando la circolazione, a fondovalle il disgelo era di quelli memorabili in questa stagione.
 
Fino all’alba dell’Epifania la situazione non si è sbloccata e la pioggia a bassa quota seguitava a cadere impietosa e con l’arretramento del muro del foehn, il vento tornava a farsi sentire anche in valle, riportando le temperature verso gli 8°C a 1000m.

Follie atmosferiche per un 2013 partito davvero con il piede sbagliato, considerando che in Austria e in Svizzera è andata anche molto peggio, con allagamenti, inondazioni e manto nevoso praticamente scomparso sotto i 1200m.
 

Autore : Alessio Grosso