00:00 22 Dicembre 2010

SANTO STEFANO a sopresa, potrebbe tornare la NEVE al nord e, a quote basse, anche al centro e sulla Sardegna

Lo scenario, già accennato da alcuni giorni, sta prendendo sempre più consistenza. La neve potrebbe cadere fino in pianura su diverse regioni del nord e toccate le colline in Toscana, Marche. Umbria e Sardegna. Ecco le ipotesi più accreditate.

Abbiamo aspettato il momento ritenuto più opportuno per gettare il sasso. Se già da qualche giorno l’ipotesi di una temporanea quanto insidiosa raffreddata era senz’altro tra quelle maggiormente accreditate, solo ora, dopo aver dipanato non pochi scenari contrastanti, siamo giunti ad una prima provvisoria ma reale conclusione.

Il vortice depressionario proveniente dall’Atlantico, quello responsabile della pioggia che cadrà a fiumi fino a Natale, sarà artefice inconsapevole di una sottilissima ma significativa manovra che potrebbe riportare la neve in zona cesarini su alcune nostre regioni nella giornata di Santo Stefano.

La manovra vedrà il minimo suddetto transitare dal Tirreno all’Adriatico. Non appena giunto a destinazione esso andrà in simbiosi con una saccatura protesa sull’est Europeo e inizierà a raccogliere aria fredda dall’area balcanica spingendola con venti da est verso il nord Italia. Ne scaturirà il probabile sviluppo di un ulteriore minimo secondario tra il golfo Ligure e l’alto Tirreno.

La perturbazione che inevitabilmente nascerà per ripristinare l’alterazione degli equilibri termodinamici attorno a tale pozzo depressionario, si stenderà a ventaglio sull’Italia risultando più attiva al nord, al centro e sulla Sardegna. Il connubio aria fredda-precipitazioni riporterà alla ribalta il rischio di neve a quote basse su alcune zone. Eccoci al dunque.

Alla luce degli ultimi aggiornamenti, ma a seguire sono attese ulteriori correzioni di rotta, la giornata di Santo Stefano potrebbe partire con un velo di neve fino in pianura su basso Piemonte, Lombardia, basso Veneto, ma soprattutto sull’Emilia  e sull’entroterra  della Romagna, regione dove sono attesi gli accumuli più significativi.

Fiocchi possibili anche in Liguria lungo il canale della Tramontana, ossia tra Genova e Savona, mentre scendendo verso il centro saranno Toscana e Marche ad aver maggior probabilità di rivedere la neve fino a quote collinari se non a tratti addirittura pianeggianti.

Con il passare delle ore il nord-ovest tenderà a liberarsi dalle nubi e i fenomeni si concentreranno sulle regioni del centro, sulla Sardegna e, a tratti, anche al sud. La quota neve potrebbe collocarsi intorno a 400-500 metri sull’Umbria, a 600-800 metri su Lazio, Abruzzo e Sardegna, intorno a 1000 sulle restanti zone.

Vi invitiamo a prendere visione dei prossimi aggiornamenti, utili per comprendere l’effettiva evoluzione di questo interessante nuovo affondo dell’inverno.

Autore : Luca Angelini