00:00 5 Aprile 2007

Raggi cosmici e tempeste solari, i veri registi del clima!

La pioggia di raggi cosmici a cui è sottoposto il nostro Pianeta e tutti corpi del Sistema Solare, potrebbe essere all'origine delle tanto discusse variazioni climatiche.

Ancor più delle attività antropiche con l’emissione incontrollata di gas serra, sono i raggi cosmici, in quanto responsabili della formazione delle nuvole, la causa principale del surriscaldamento della terra. Ne è convinto un gruppo di scienziati danesi, sulla scorta di una ricerca controcorrente. Secondo Henrik Svensmark, climatologo danese e coordinatore della ricerca, riportata nei giorni scorsi con risalto dal quotidiano britannico Times, alla luce di questa nuova scoperta bisognerebbe concluderne che l’influenza negativa dell’uomo sull’effetto serra è stata ultimamente sopravvalutata.

Secondo la ricerca danese, i raggi cosmici hanno un grosso impatto sull’andamento climatico terrestre perché possono rilasciare nell’atmosfera ioni elettricamente carichi che agiscono come magneti in presenza di vapore acqueo, intervenendo nella formazione delle nuvole.

Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Proceedings della Royal Society, si concentra sulla formazione degli ioni e sul loro comportamento una volta che vengono colpiti dai raggi cosmici provenienti dalle stelle.

L’esperimento indica che gli ioni giocano un ruolo di primo piano nella formazione delle nuvole nella nostra atmosfera, e che il livello di produzione è proporzionale alla densità ionica è possibile dunque stabilire una relazione tra la saturazione ionica e la formazione di nuvole.

I raggi cosmici sonno una radiazione energetica proveniente dallo spazio esterno, alla quale è esposta la Terra e qualunque altro corpo celeste, nonché i satelliti e gli astronauti in passeggiata spaziale. La loro natura è molto varia (l’energia cinetica dei raggi cosmici è distribuita su quattordici ordini di grandezza), così come varia è la loro origine: il Sole, le altre stelle, fenomeni energetici come novae e supernovae, fino ad oggetti remoti e ancora misteriosi come i quasar.

Il nostro Sole tuttavia produce un tipo di raggi cosmici a bassa energia, mentre querlli provenienti dallo spazio profondo sono ben più massicci. Nel corso delle tempeste solari, il nostro pianeta è investito da una tempesta di particelle provenienti dal sole ma che in realtà tende a spazzare via i raggi cosmici provenienti dal lontano cosmo, cioè quelli più energetici ed efficaci nel processo di produzione delle nubi.

Si può dedurre quindi che il Sole, insieme ai raggi cosmici possano giocare un ruolo fondamentale sull’andamento climatico terrestre.

Se fosse confermata, la scoperta (incoraggiante per l’industria petrolifera americana, disposta a pagare lautamente gli scienziati disposti a contestare l’effetto serra…) potrebbe portare, a detta del Times, ad una revisione delle teorie oggi più di moda nel campo della climatologia.
Autore : Luca Savorani