00:00 26 Luglio 2002

Radar meteorologici: il futuro nelle mani del Dipartimento della Protezione Civile

Un ambizioso progetto per monitorare meglio il territorio diventerà operativo fra un anno.

Negli obiettivi futuri della meteorologia italiana, sembra concretizzarsi la realizzazione di nuovi impianti RADAR sull’intera Penisola. Saranno 31 gli impianti che verranno installati e serviranno per migliorare le previsioni del tempo a livello regionale.

Questo progetto, attuabile pare entro un anno, sarà molto utile sia per il turismo che per l’agricoltura. Il vantaggio di questi apparecchi molto sofisticati sarà quello di poter prevedere, a livello locale, improvvisi mutamenti delle condizioni atmosferiche allo scopo di evitare i danni dovuti agli eventi catastrofici.

La proposta di installare i Radar meteorologici sull’intero territorio nazionale , risale all’anno 2000, proprio a cavallo del disastro di Soverato, quando il governo emanò un decreto circa l’installazione di detti apparecchi per una maggior copertura del suolo nazionale.

Sarà, dunque, il dipartimento della Protezione civile a definire il piano di realizzazione, che verrà poi posto in opera dal Gruppo nazionale per la difesa delle catastrofi idrogeologiche che ha mobilitato un autentico comitato di esperti.

Il costo previsto per la realizzazione si aggira attorno ai 25 milioni di euro nell’arco di due anni.

Il comitato di esperti ha già provveduto ad un censimento dei pochi Radar attualmente installati nel territorio Nazionale, controllando il loro funzionamento e definendo delle regole per l’elaborazione delle immagini che verranno elaborate a seconda delle zone scandagliate.

Una delle caratteristiche tecniche dei Radar meteorologici è la loro operatività nel campo della banda C, che lavora ad una frequenza da 4 a 8 GHz, riuscendo a coprire un raggio fino a 125 Km, e saranno attivi 24 ore su 24 , con la possibilità di controllarli a distanza.
Dei 31 apparecchi che verranno installati, ben 11 saranno gestiti dall’Aeronautica Militare.

Saranno inoltre riattivati tre Radar già esistenti e si potranno utilizzare altri sei adesso operativi e localizzati nell’Italia centro settentrionale. Il vantaggio di questo novo progetto sarà , ovviamente, quello di coprire le zone che sono maggiormente scoperte e più precisamente le aree dell’Italia centro meridionale ed insulare.
La gestione della rete di monitoraggio, problema molto importante ma non ancora definito, dipenderà essenzialmente dalle disponibilità delle varie Regioni e dalle decisioni che si dovranno prendere sui previsti allarmi da diffondere nell’ordinanza ministeriale.

Questo progetto potrebbe essere un grosso passo avanti nella tutela del nostro territorio, ma non sarà ancora sufficiente a risolvere il problema di un servizio meteorologico civile, per altro già esistente in quasi tutti i Paesi del mondo, grazie al quale si potrebbero migliorare le strutture tecniche già esistenti, sia di ricerca che di commercializzazione dei dati.
Autore : Stefano Ghetti