00:00 7 Ottobre 2006

Quotidiano NORDLYS: “cambia il clima norvegese”

I cambiamenti climatici stanno mutando la Norvegia secondo un rapporto

Da “Nordlys” del 03 ottobre 2006
Il limite della copertura arborea cresce, gli sgombri nuotano sempre più a nord, i boschi di laminarie stanno scomparendo, i ghiacciai si sciolgono: la natura della Norvegia reagisce ai cambiamenti climatici.

Nel corso di due o tre generazioni la Norvegia sarà irriconoscibile anche se per assurdo riuscissimo a fermare il riscaldamento della crosta terrestre operato dall’uomo. La domanda non è più SE avverrà il mutamento climatico, piuttosto sarà in che modo riusciremo ad affrontarlo: è questo il nuovo studio del WWF-Norvegia.

Ricerca estesa

Parte delle conclusioni alle quali è giunto il rapporto “dai monti ai boschi” assomigliano quasi a un libro di fantascienza, ma purtroppo pare sia la verità emersa dal materiale scientifico prodotto dagli istituti di ricerca sia norvegesi che internazionali, scrive il Dagsavisen. I ricercatori, tra le altre cose, hanno segnalato le cose seguenti:

– In 100 anni, la temperatura media della Norvegia è salita di oltre un grado.
– Nel corso degli ultimi 10 anni la temperatura del Mare del Nord è salita di circa un grado.
– I ghiacciai interni della Norvegia sono in costante riduzione dal 1960.

Se avrete abbastanza coraggio di leggere quanto segue, saprete in che modo questi cambiamenti in corso modificheranno la nostra terra.

Una nuova terra.

Sarà così la Nuova Norvegia:

– La metà delle cime attualmente nude delle nostre montagne potrebbero ricoprirsi di foreste entro 40 anni. Questo significa 50.000 chilometri quadrati di foreste in più rispetto a oggi, e gravi problemi per animali come le volpi artiche, i gufi artici e le renne selvatiche (che si nutrono di licheni e muschi che crescono sulla roccia nuda e che sparirebbero con l’avvento delle foreste).

– Gli squali saranno sempre più frequenti nel Mare del Nord, insieme alle sardine e alle alici, ma spariranno i merluzzi e le acciughe. Nuove specie come i pesci spada e i pesci persici potrebbero già essere giunti da sud, mentre gli sgombri stanno già risalendo verso nord. Anche altre specie di pesci stanno scegliendo nuove tratte di migrazione.

– Nella Nordmarka a Oslo (una zona boscosa a nord di Oslo) si stabiliranno i cinghiali, molte specie di uccelli oceanici si stabiliranno nell’Østland e probabilmente nasceranno le prime specie di cicogne autoctone norvegesi.

– I fenotipi di alberi più adatti al caldo come i faggi, le querce e gli aceri saranno sempre più comuni e nasceranno nuove specie, seguite a ruota da nuove specie di erbe e da un’invasione di insetti.
Le zecche diventeranno una piaga in gran parte della Nazione.

– Nei bacini d’acqua sempre più caldi i salmoni non si troveranno più a loro agio, mentre le carpe, i persici e i lucci troveranno un ambiente più ospitale alla loro esistenza.

– La Norvegia possiede la più grande barriera corallina d’acqua fredda del mondo, estesa almeno quanto l’area cittadina di Oslo. Le acque che diventeranno via via più acide a causa del contenuto di CO2 nell’aria potrebbero distruggere le barriere coralline, ma potrebbero anche estinguere buona parte delle colture di alghe che offrono riparo e nutrimento a una gran quantità di specie ittiche.

– Le foreste di laminarie che hanno invaso buona parte del Vestland potrebbero essere seriamente ridotte.

– Il 98% di tutti i ghiacciai norvegesi potrebbero sparire completamente entro 100 anni (la quota dei ghiacciai norvegesi è bassa, e un innalzamento di un grado sarebbe molto più incisivo rispetto a come lo sarebbe per i ghiacciai alpini d’alta quota). Al momento abbiamo 1.627 ghiacciai, e ce ne rimarrebbero solo 28.

Missione protezione.

Dobbiamo accettare una parte dei cambiamenti, anzi, speriamo che avvengano – dice Jon Bjartnes, responsabile del rapporto del WWF-Norvegia.

Ci dev’essere la possibilità che nuove specie animali si stabiliscano in Norvega. Questo deve succedere anche senza che i cambiamenti climatici aprano le porte per noi.

Ma il WWF-Norvegia fa anche sapere che è importante agire per proteggere una parte della natura norvegese come noi la intendiamo oggi: ecco alcune delle proposte:

* Nuove zone a “clima controllato”.

* Il trasferimento di quelle specie animali la cui esistenza dipende dagli ecosistemi delle aree glabre delle montagne verso nuovi ambienti più elevati.
Autore : Report e commenti di Daniele Balestrieri