00:00 8 Gennaio 2013

Quanto incide l’inclinazione di un pendio sulla formazione di una valanga?

Valanghe e pendii.

 

Verifichiamo attraverso lo schema che segue quanto incida l’inclinazione di un pendio sulla formazione di una valanga.

Tra 60° e 90°: le valanghe sono rare, scarichi frequenti di piccole quntità di neve, impediscono la formazione di grossi accumuli.

Tra 30° e 60°: valanghe di neve asciutta a scarsa coesione.

Tra 45° e 55°: frequenti ma modeste valanghe di lastroni.

Tra 35° e 45°: valanghe di lastroni di ogni dimensione.

Tra 25° e 35°: valanghe di lastroni non frequenti, valanghe di neve bagnata a debole coesione.

Tra 10° e 25°: valanghe di neve bagnata e fradicia, rare.

I pendii all’ombra, localizzati sul versante nord delle creste e in fondo alle valli, ricevono una piccola quantità di raggi solari diretti e rilasciano calore attraverso irraggiamento a onda lunga; pertanto il manto nevoso rimane più freddo in inverno e dunque più instabile, con formazione di brina di profondità.

Il pendio soleggiato é decisamente più stabile durante l’inverno, mentre diventa rapidamente instabile in primavera. Le chiome degli alberi intercettano parte delle nevicate e solo quantità del 50-70% raggiungono il terreno, preservandolo da pericolosi accumuli. Dunque il bosco che cresce sul pendio ripido inibisce la formazione di grosse valanghe, limitando gli accumuli di neve portata dal vento.

Autore : Alessio Grosso