00:00 19 Luglio 2019

Quando il temporale SCONFINA: il caso di ROMA

In questi giorni si notano spesso temporali sconfinanti dall'Appennino fino alle coste del Tirreno, Roma compresa...

Spesso nelle previsioni e nei bollettini vengono citati i "possibili sconfinamenti temporaleschi sulle pianure e sulle coste".

I temporali nel periodo estivo tendono a privilegiare i rilievi a scapito delle zone litoranee e delle pianure. Ovviamente se sulla nostra verticale sta transitando un fronte, lampi e tuoni possono presentarsi anche altrove, ma tra la tarda primavera e l’estate è un’evenienza abbastanza rara.

Se l’alta pressione al suolo non è supportata in quota dalla medesima figura, le correnti aeree possono talora essere vivaci.

I temporali, di conseguenza, nascono sui rilievi, ma vengono trasportati verso zone relativamente lontane dalle correnti sopra citate. Se il temporale è particolarmente intenso, può arrivare ad interessare anche la fascia costiera pur avendo una genesi appenninica.

Un tipico esempio riguarda i temporali che a volte si presentano a Roma nei pomeriggi tardo-primaverili o estivi. Questi si generano sull’Appennino, ma vengono trasportati da correnti orientali verso la Capitale, dove possono assumere carattere di forte intensità.  Se in prossimità della fascia costiera è presente una vento contrario rispetto a quello dominante in quota ( ad esempio da ovest o da sud-ovest), il temporale può rimanere integro fino al mare.

Roma è circondata da rilievi, appenninici i più lontani, contrappenninici i più vicini e spesso sono questi ultimi un punto d’innesco importante dei moti convettivi che riguardano la Capitale. Le catene dei Volsini, Cimini e Sabatini coinvolgono con la loro convezione soprattutto i settori nord-orientali della città.

Altri temporali che coinvolgono la Capitale partono dal complesso Monti della Tolfa-Volsini e riescono a raggiungere il centro città con cumulate tra i 10 e i 15mm.

Infine non va dimenticato il contributo al coinvolgimento dei settori meridionali della città apportato dal complesso del Vulcano Laziale (Colli Albani), spesso e volentieri in associazione con Lepini ed Ausoni. Anche in questo caso le incudini giungono ancora attive su tutti i settori meridionali della città, specie quando ricevono "alimentazione" dall’instabilità che giunge dal contrappennino laziale-abruzzese.

Autore : Paolo Bonino