00:00 13 Dicembre 2015

Prosegue la fase anticiclonica sul Mediterraneo, ma…

Nei prossimi giorni una vistosa figura di alta pressione continuerà a governare il tempo dei settori meridionali europei, tuttavia qualche modesto corpo nuvoloso avrà modo di penetrare sul Mediterraneo, portando qualche temporanea parentesi d'instabilità.

Trascorrono i giorni ma ancora non si scorgono segnali decisi di cambiamento nè sul medio nè sul lungo termine; se dovesse proseguire questo trend, l’inverno 2015-2016 potrebbe passare alla storia come una delle stagioni più statiche ed anticicloniche degli ultimi decenni. Tuttavia come "infiltrati" nelle maglie dell’alta pressione, qualche disturbo alla quiete assoluta di queste settimane avrà modo di manifestarsi, portando qua e là qualche sporadica ed isolata manifestazione di instabilità.

Questo è il quadro che emerge dalla previsione emessa dal centro di calcolo americano che mette in evidenza già in questi giorni una piccola "smagliatura" nella struttura dell’alta pressione che tra oggi e domani (domenica 13 – lunedì 14 dicembre) porterà qualche precipitazione lungo i settori costieri delle regioni settentrionali. Un altro piccolo guasto del tempo potrebbe intervenire sull’Italia tra venerdì 18 e sabato 19 dicembre con effetti più decisi sul tempo delle regioni centrali e della Sardegna.

In ogni caso, se si escludono queste eccezioni, la circolazione generale dell’atmosfera continuerà ad essere caratterizzata dalla persistenza di un campo di pressioni mediamente alte a livellate che occuperanno tutto il Mediterraneo, interessando ovviamente anche i settori meridionali dell’Europa (Penisola Iberica, Francia Meridionale, Balcani).

Alle latitudini più settentrionali sarà invece IL FLUSSO ZONALE ad imporre la propria voce; una lunga sequenza di "super depressioni" che apporteranno condizioni atmosferiche tempestose ma anche piuttosto miti. Gli unici "veri" baluardi del freddo potranno condizionare la parte più settentrionale della Penisola Scandinava, nonchè della Russia, senza però avere ripercussioni sull’andamento della circolazione atmosferica sul Mediterraneo e sull’Europa centrale.

Seguite gli approfondimenti della sera. 

Autore : William Demasi