Primi segnali d’autunno: che risveglio freddo giovedì mattina su Alpi, nord-ovest e…
...zone interne del centro.
Molti lettori chiedono l’autunno a tutti i costi, a comando, come se le stagioni fossero inserite in compartimenti stagni, come se abitassimo nel nord America, dove gli sbalzi di 20°C da un giorno all’altro sono quasi la norma.
Qui è diverso: il divenire delle stagioni è più lento: è settembre? Godiamocelo! Invece no! E’ troppo caldo, troppo sole, perché i temporali non colpiscono casa mia, perché non fa freddo e via con il cahier de doléances.
Le stagioni non si avvicendano di colpo, solo l’inverno finisce quasi all’improvviso sulle zone pianeggianti, ma le altre stagioni hanno tempi più lenti, adattiamoci e vivremo molto meglio.
Qualche volta i contrasti ci sono e si realizzano condizioni che portano a bruschi cali termici anche sul nostro Paese, come quello che ci attendiamo su parte del Paese nella notte tra mercoledì e giovedì, quando le temperature minime sulle zone alpine piomberanno su valori anche inferiori ai 5°C sin nei fondovalle e sotto i 10°C sulla Valpadana occidentale tra Piemonte ed ovest Lombardia.
Farà piuttosto freddo anche nelle zone interne del centro, con valori compresi tra 6 e 11°C; l’instabilità e dunque la nuvolaglia ancora presente sul nord-est limiterà il calo sulle pianure del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, così come al sud la diminuzione delle temperature interverrà soprattutto nella notte su venerdì.
In ogni caso questo è davvero un segnale d’autunno, una stagione che procede ad alti e bassi: ad ottobre può regalare anche stupende fasi anticicloniche, in cui si vivono le classiche ottobrate, ma anche disastrose alluvioni, come accadde nel 2000 al nord-ovest.
Autore : Alessio Grosso