00:00 28 Febbraio 2010

Primavera meteorologica al via con clima mite, ma mercoledì torna la neve a quote basse al nord

Termometri sopra le medie fino a martedì, prima a causa di correnti miti ma umide meridionali, poi per l'intervento temporaneo di un cuneo anticiclonico. Mercoledì e giovedì peggiora al centro-nord, con nevicate a quota basse al settentrione, specie sul Piemonte.

La primavera, almeno quella meteorologica in procinto di partire domani lunedì 1 marzo, mostra già i suoi tipici segnali di insofferenza. Lo sbalzo termico tra le alte latitudini europee, ancora gelide a causa di un inverno davvero super, e quelle subtropicali, già sottoposte ad un soleggiamento non indifferente, sarà notevole e si farà sentire con le tipiche pazzie stagionali.

Si inizierà con aria decisamente mite, apportata da flussi meridionali legati al ramo ascendente di un profondo sacco depressionario stagliato tra nord Europa e vicino Atlantico. Si proseguirà su questa falsariga fino a martedì, questa volta però a causa di un intermezzo anticiclonico di matrice afro-mediterranea.

Attenzione però: questo pallone anticiclonico sarà paradossalmente il sintomo primo di un nuovo peggioramento. La sua struttura infatti sarà dovuta all’iniezione di vorticità negativa operata dalla corrente a getto distesa sui cieli del vicino Atlantico, la stessa che a seguire apporterà verso l’Italia nuove precipitazioni e un deciso ricambio della massa d’aria a partire da mercoledì 3 marzo.

Proprio in questa giornata di metà settimana si assiterà ad un netto peggioramento delle condizioni atmosferiche, soprattutto al nord e al centro, con precipitazioni frequenti e nevicate estese sulle Alpi, anche a quote medio-basse. I fiocchi potrebbero comparire localmente anche in pianura sul Piemonte e, in Appennino, sulla pedemontana emiliana nonchè nell’entroterra ligure e sui monti dell’alta Toscana.

Al sud, fatta eccezione per la Campania dove potrebbe sconfinare qualche rovescio, il tempo si manterrà nuvoloso ma in prevalenza asciutto e le temperature nel complesso miti a causa di venti meridionali che soffieranno dapprima da Scirocco, poi da Libeccio. Giovedì al centro-sud tendono a farsi avanti aperture sempre più convinte, con i fenomeni relegati all’Appennino centrale, nevosi oltre i 1600 metri circa. Ancora nuvoloso con rischio di brevi precipitazioni al nord.

In seguito un ulteriore impulso di aria instabile potrebbe transitare nelle vicinanze della nostra Penisola rinnovando condizioni di tempo irrequieto a complessivamente più freddo ovunque, anche se i termometri, dopo le impennate recenti, non faranno altro che tornare nel loro alveo naturale.
Autore : Luca Angelini