00:00 19 Marzo 2009

Primavera irrequieta, la minaccia dell’instabilità aleggia anche sulla fine di marzo

Ancora una incursione da parte del vortice polare potrebbe rivelarsi determinante per un finale di marzo all'insegna del tempo instabile e con temperature nel complesso in linea con le medie stagionali se non qualche grado sotto.

L’alta pressione ballerina proporrà alcuni numeri da tira e molla degni della miglior tradizione instabile primaverile. In questa situazione non si dimostrerà all’altezza e il Mediterraneo nelle ultime battute di marzo rimarrà ancora terra di conquista da parte del vortice polare. E proprio l’indice che tasta lo stato di salute della nostra giostra di aria gelida in sede artica ne è una ulteriore conferma. Stiamo parlando dell’indice AO, previsto decisamente sottotono fino alla fine del mese.

Le carte a medio-lungo termine elaborate dai nostri calcolatori ci confermano la previsione del centro climatologico americano NOAA, le quali ci suggeriscono un vortice polare piuttosto disturbato fin al termine di marzo, con le correnti a getto costrette a serpeggiare lungo i meridiani fino a superare quella lunghezza d’onda tipica che determina il blocco quasi totale della circolazione normale, ossia quella che solitamente flusce da ovest ad est e prende il nome di “flusso zonale”.

L’impianto di blocco si confermerà dunque anche nelle ultimissime battute del mese, allorquando una ennesima colata di aria fredda, parcheggiata sulla regione scandinava, prenderà le mosse con biglietto di sola andata per l’Europa. Ora: anche l’indice NAO ci dovrebbe essere d’aiuto per identificare la natura di questa colata e soprattutto la destinazione tuttavia, non appena viene intavolato l’argomento, i modelli vanno in crisi e prendono strade diverse, principalmente due.

Nel primo caso, quello che al momento pare leggermente più probabile, la prua del naso depressionario scandinavo punterà la Francia per poi approdare sulla Penisola Iberica intorno a giovedì 26 e interessare l’Italia con la sua facciata mite e umida meridionale (probabilità 50-55%). Nel secondo caso l’asse di saccatura finirà invece un po’ troppo ad est e punterà i Balcani allungando sull’Italia solo la facciata fredda settentrionale ma piuttosto marginale, dato il percorso a ostacoli che dovrà compiere a causa delle nostre montagne (probabilità 45-50%).

Farà freddo? L’unica cosa certa è che le temperature potranno altalenare su un’ampia forbice di valori, sempre sostanzialmente posti attorno alle medie stagionali, anche se al sud e su parte del centro, nel caso si verificasse lo scenario con correnti meridionali, i termometri potranno azzardare qualche bel picco all’insù. Insomma, messa da parte l’azione stabilizzante dell’alta pressione e le voglie di sole primaverile che molte persone iniziano ad ostentare, prendiamo atto che la primavera sfrutterà ancora tutte le sue potenzialità instabili per regalarci un ulteriore periodo dinamico a tutto giovamento della salute delle nostre falde e dei nostri ghiacciai. Almeno fino alla fine del mese, poi arriverà aprile ma quello è un altro mese e si vedrà.
Autore : Luca Angelini