00:00 30 Marzo 2009

Primavera claudicante, fino a metà settimana rischio pioggia sempre dietro l’angolo

Poche regioni verranno risparmiate da una nuova circolazione depressionaria in avvitamento sul Mediterraneo occidentale. I fenomeni, anche a possibile sfondo temporalesco, saranno però spesso intervallati da pause asciutte e anche da qualche bella schiarita.

La primavera questa settimana parlerà spagnolo. L’abbraccio forte e avviluppante di una circolazione depressionaria centrata tra le isole Baleari e il mar di Sardegna convoglierà aria variamente umida verso le nostre regioni almeno fino a mercoledì o giovedì.

La trottolina nuvolosa responsabile di questa fase primaverile improntata all’instabilità più autentica, avrà inizialmente un alimentazione fredda in quota ancora attiva ma già martedì dovrebbe risultare isolata e fare tutto da sola.

L’energia riposta all’interno delle sue spire sarà sufficiente a creare contrasti con le acque del Mediterraneo inoltre l’inerzia che governerà la rotazione delle correnti in senso ciclonico sarà sufficielnte altersì a dare una sorta di spinta autoalimentante al nocciolo vorticoso rendendolo piuttosto insidioso.

Le correnti a getto in alta quota non sopraggiungeranno a catturarlo e a trasportarlo lontano, così esso rimarrà piantato tra le Baleari e il mar di Sardegna almeno fino a mercoledì-giovedì sventagliando la sua parata di nubi un po’ su tutta l’Italia. Le precipitazioni saranno comunque a carattere sparso e intervallte da lunghe pause asciutte, talune anche ingentilite da qualche bella schiarita.

Quell’effimero sole però non tragga in inganno: l’acquazzone rimarrà sempre minaccioso dietro l’angolo e renderà sostanzialmente inaffidabile ogni attività all’aria aperta. I nostri modelli ci suggeriscono di fare attenzione ad alcuni comparti regionali in particolare: Sardegna, nord-ovest e, in seconda istanza, anche il medio e alto versante tirrenico.

Su queste zone sono previsti i fenomeni più significativi. La stratificazione instabile della colonna d’aria unitamente ad un aumentata radiazione solare dovuta al progredire della stagione, potrà anche costruire qualche locale ammasso temporalesco immerso nel tessuto nuvoloso a stratificazione irregolare che sporcherà a oltranza i nostri cieli.

La neve sarà ancora ben presente sulle zone alpine mediamente oltre i 1800m ma localmente anche poco più in basso a causa del rovesciamento dell’aria fredda dall’alto. Anche le cime più elevate dell’Appennino centro-settentrionale potranno ancora vestirsi di bianco, di quel colore che un inverno quasi infinito lassù ancora non intende mollare la presa. Neanche ad aprile.
Autore : Luca Angelini