00:00 5 Aprile 2016

Previsioni meteo: diffusa INSTABILITA’ sull’Italia tra giovedì 7 e domenica 10 aprile

La grande mitezza primaverile che si respira sul nostro Paese in questi ultimi giorni, subirà una battuta d'arresto dalla seconda metà della settimana. Vediamo nel dettaglio cosa dovremo aspettarci in ambito europeo ed italiano. Uno sguardo anche all'evoluzione successiva.

Tra le giornate di giovedì 7 aprile e domenica 10, si consumerà una breve fase di tempo instabile portata da una circolazione d’aria più fredda di origine oceanica. Quest’ultima riuscirà a coinvolgere tutto il nostro Paese, portando precipitazioni su diverse delle nostre regioni. Laddove il regime pluviometrico risulterà più avaro, prevediamo comunque un ribasso della colonnina di mercurio sino ai valori normali del periodo.

In questi giorni infatti, la persistenza di un flusso piuttosto teso di venti meridionali direttamente prelevati dalle latitudini sahariane, attesta le temperature su valori superiori alle medie del periodo. Fenomeni residui di instabilità, fanno capolino segnalatamente sulle nostre regioni settentrionali ma senza grandi conseguenze.

Da giovedì 7 aprile si cambia quindi almeno temporaneamente registro; l’aria fresca/fredda oceanica farà breccia in modo più deciso sui settori centrali del Mediterraneo, "riagganciando" così all’interno del flusso della corrente a getto polare, la depressione che in queste ore, sta sprofondando alle latitudini meridionali del Mediterraneo, dando luogo ad un cut-off (minimo chiuso di bassa pressione) proprio sopra il deserto sahariano (Tunisia – Algeria).

Sarà l’evento che darà il via alla fase sopradescritta di instabilità, laddove l’aria più fredda proveniente dall’oceano, interagendo con le masse d’aria più miti presenti in sede mediterranea, agevolerà la formazione di un corpo nuvoloso previsto agire sul nostro territorio nazionale proprio tra giovedì 7 e venerdì 8 aprile.

Farebbero una parziale eccezione le regioni dell’angolo nord-occidentale che risulterebbero un po’ più protette dalle precipitazioni, poichè interessate a livello locale da una circolazione di venti settentrionali che sul Piemonte e su parte della Lombardia, potrebbero addirittura indurre un parziale effetto favonico. (da confermare)

Riguardo l’evoluzione successiva, l’ipotesi più accreditata resta quella di una vasta figura ciclonica arroccata ai settori occidentali europei. Masse d’aria ancora piuttosto fredde di origine ARTICA, prenderebbero un giro piuttosto largo, andando così ad alimentare una vasta saccatura disposta col proprio asse lungo una linea immaginaria passante dalla Penisola Iberica, il Regno Unito e la Penisola Scandinava, sino alle medie latitudini dell’oceano Atlantico.

Il bacino centrale e soprattutto orientale del Mediterraneo, verrebbero quindi a trovarsi lungo il lato ascendente di questa vasta figura, sperimentando nuovamente valori termici in salita. In ambito italiano, il tempo sarebbe stabile al centro-sud, incerto al nord con qualche locale piovasco.

Tendenza da confermare. 

Autore : William Demasi