00:00 13 Gennaio 2018

PREVISIONI METEO: confermata fase ARTICA sull’Europa in terza decade

L'ultima decade di gennaio potrebbe trascorrere sotto condizioni invernali e fredde; vediamo perchè.

Nel prossimo futuro dovremo aspettarci un rinforzo generale delle correnti occidentali sull’Europa, laddove troveremo un ramo della corrente a getto polare che trasporterà una vasta circolazione di bassa pressione direttamente dal Canada al nostro continente. Per molti settori la presenza di questa intensa circolazione depressionaria significherà soprattutto VENTO e pioggia, per i paesi affacciati all’area del Mediterraneo, una fase di relativa mitezza con una predominanza di venti occidentali che accumuleranno nuvolosità soprattutto sui versanti tirrenici centrali e meridionali. Nevicate abbondanti sui settori alpini di confine, con cumulate anche importanti.

Almeno sino a venerdì 19 gennaio, vi saranno poche novità; nel periodo successivo viene identificato dai modelli una brusca frenata della corrente a getto ed una ripresa degli scambi meridiani, all’interno della vasta saccatura sull’Europa, verranno messe in gioco masse d’aria fredde di origine ARTICA, pronte ad un assalto sul Mediterraneo già da sabato 20 gennaio. 

In questa sede verranno a realizzarsi gli estremi affinchè una massa d’aria molto fredda soprattutto in quota, possa interessare anche il nostro Paese, portandovi un ribasso generale delle temperature anche al suolo (ma senza picchi di grande gelo), molta instabilità in vista soprattutto per le regioni centrali e meridionali, mentre al nord la provenienza settentrionale dei venti riparerebbe queste regioni da nuovi apporti di pioggia e neve che sembrerebbero almeno in un primo tempo scongiurati. 

Questa previsione trova un buon riscontro anche nella cosiddetta "media ensemble" dello stesso modello europeo, venendo inoltre confermata anche dalla controparte americana, seppur con modalità leggermente diverse tra uno e l’altro modello. Al momento la linea di tendenza che vi abbiamo appena esposto, sembrerebbe essere quella più probabile, anche se ancora non possiamo sbilanciarci sull’effettiva quantità di freddo che riuscirà a penetrare sul Mediterraneo. 

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Autore : William Demasi