00:00 14 Luglio 2006

Potrebbe tornare l’anticiclone africano prima della fine del mese?

Lo spauracchio delle nostre estati è sempre lì, pronto a dare la sua ROVENTE zampata alla nostra Penisola. Ci riuscirà nel prossimo futuro?

Paura dell’anticiclone africano? Beh, in effetti la bollente Africa è a due passi da casa nostra e se le condizioni lo consentiranno non ci metterà molto per venirci a trovare.

In questi giorni stiamo entrando nel periodo più caldo dell’anno. Anche le acque del Mare Nostrum sono ormai calde e lo stoppamento delle brezze più fresche lungo i litorali ne è una palese conseguenza.

Insomma, l’estate entra nel vivo della sua forza; un periodo amato da molti, ma odiato da chi deve rimanere forzatamente in città per lavoro.

Come abbiamo già accennato nei giorni scorsi, l’alta pressione c’è. Tuttavia è presente anche una figura opposta (ovvero una goccia fredda) sull’Europa orientale, che cerca (e cercherà) in tutti i modi di limitare l’egemonia anticiclonica estiva sul nostro Paese.

E l’anticiclone africano? Beh, al suolo quasi non si vede. In pratica, la distribuzione delle pressione a livello del suolo evidenzia un anticiclone delle Azzorre troppo sbilanciato verso nord, con aria più fresca in arrivo dall’est europeo.

Per scovare il “mostro” bisogna come sempre salire in quota. Il Gobbo ha sempre la sua roccaforte alle quote superiori. La sua “arma vincente” sono i geopotenziali, che al suo interno si presentano altissimi.

Dunque, in quota per il momento lo si vede “adagiato” tra il nord Africa e le basse latitudini mediterranee. Anche nel weekend e l’inizio della prossima settimana non dovrebbe intervenire sull’Italia, che si troverà sotto il tiro di correnti da nord est meno calde.

Il problema potrebbe scaturire da metà settimana in poi. La presenza di una saccatura sulla Penisola Iberica e la perdita di vigore della goccia fredda ad est potrebbero spianare la strada al Gobbo verso la nostra Penisola.

Al momento questa non è una previsione, ma solo un’ipotesi. Vi sono molti fattori che cercheranno di remare contro questo stato di cose. In primo luogo non si conosce ancora l’effettivo grado di interessamento della sopra citata goccia fredda ai “danni” dell’Italia

In secondo luogo, la depressione presente ad ovest (con il suo movimento verso est) potrebbe “strozzare” il cuneo africano in quota, rendendolo inoffensivo.

Per il momento, le possibilità di un ritorno in grande stile dell’anticiclone africano sull’Italia sono attorno al 45%. Nei prossimi giorni vedremo se aumentare o diminuire questa percentuale.
Autore : Paolo Bonino