00:00 11 Settembre 2012

Pioverà a non pioverà? Ecco alcune semplici regole per osservare il tempo

Molte volte abbiamo visto le nubi correre in cielo, sospinte da un forte vento. A volte arriva la pioggia, mentre in altre occasioni ritorna il sereno. Quali sono le relazioni che legano il vento e le nubi alle condizioni del tempo?

Nubi che si intrecciano e passano sopra di noi; subito dietro ecco il sereno che avanza…; anzi no, il cielo si copre di nuovo! Non è che potrebbe piovere? Ecco come si potrebbero sintetizzare, in due righe, le osservazioni fatte da un qualsiasi individuo durante una giornata di tempo instabile.

Sicuramente a tenere banco, in una normale osservazione del cielo, sono le nubi. Se queste si presentano allungate e sfilacciate non destano grosse preoccupazioni e la giornata può continuare indisturbata, senza la “paura” che venga a piovere. Se invece si ha a che fare con annuvolamenti intensi e compatti, che presentano una base anche piuttosto scura, l’’osservatore è portato a controllare maggiormente il tempo che fa, cercando di capire se la pioggia sarà imminente o meno.

Tuttavia, per stabilire se un addensamento nuvoloso porterà o meno la pioggia sulla nostra zona non basta valutarne la sua consistenza, ma si deve anche focalizzare la sua direzione di spostamento, ovvero dove lo sospinge il vento che soffia ad una certa altezza.

Il vento presente al suolo, infatti, può non essere lo stesso che soffia in quota, anzi nella maggior parte dei casi non lo è mai. Di conseguenza valutiamo bene lo spostamento dell’’addensamento nuvoloso che ci “preoccupa”, magari prendendo come punto di riferimento un tetto di un palazzo o qualcosa di statico. In questo modo si riesce a valutare se la pioggia colpirà la nostra zona oppure ci scanserà.

L’’osservazione sui movimenti di un singolo addensamento nuvoloso, comunque, è utile soprattutto nel periodo estivo, quando i fenomeni difficilmente sono estesi ad una grande porzione di territorio. In autunno o in inverno, invece, capita sovente di assistere al transito di perturbazioni estese ed organizzate, che portano piogge insistenti e anche forti. In questo caso l’’osservazione dello stato del cielo e del vento non è tanto utile quando la perturbazione è sopra di noi, ma prima che essa arrivi.

Se una giornata comincia all’’insegna del tempo stabile e successivamente il cielo si tinge di bianco, con le nubi in quota che si presentano allungate e veloci, questo è il sintomo di forti correnti alle quote superiori, che potrebbero portare sulla nostra postazione una perturbazione nel corso delle prossime 12 ore. Se l’’intensità del vento aumenta anche al suolo e la sua direzione, mettendosi con le spalle al vento, interseca la corrente in quota da sinistra a destra, allora il peggioramento è quasi certo, con la pioggia che non tarderà ad arrivare.

Dopo il transito della perturbazione, il vento tende solitamente a ruotare dai quadranti settentrionali al suolo. Se anche la corrente in quota segue l’’andamento del vento al suolo ( ovvero si dispone anch’’essa da settentrione) il miglioramento in atto non sarà temporaneo, ma potrebbe essere associato alla rimonta di una zona di alta pressione. Se invece il vento si dispone da settentrione solo al suolo e la corrente in quota rimane occidentale o sud-occidentale, molto probabilmente avremo solo una tregua temporanea del maltempo. Altre perturbazioni o linee di instabilità potrebbero raggiungere la nostra zona con nuove precipitazioni.

Infine può anche capitare di assistere a raffiche di vento forti in prossimità del suolo e di vedere le nubi, anche ad un altezza non elevata, completamente ferme. In questo caso siamo in presenza di un vento o di una brezza locale, che non ha nessun significato sul tempo che farà.
 

Autore : Paolo Bonino