00:00 19 Gennaio 2010

Piccolo bilancio di questo scorcio d’inverno: quello che poteva essere ed invece non è stato

L'inverno è ancora lungo. Tuttavia questo scorcio di stagione ha messo a nudo configurazioni bariche di alto interesse, quasi mai "sfruttate" dalla nostra Penisola.

L’inverno è la stagione più amata dai giovani. I rigori del freddo e le nevicate che di tanto in tanto si ripresentano dalle nostre parti indubbiamente creano intralcio alle attività umane, ai trasporti ed alle cose di tutti i giorni.

Se una città va in tilt per la caduta dei bianchi fiocchi, il cuore dell’appassionato esplode invece di goia. L’appassionato spera che l’evento sia il più lungo possibile e che la pioggia non prenda mai il sopravvento sulla neve, rovinando il manto bianco al suolo.

L’incubo di un inverno mite e senza emozioni è sempre dietro l’angolo. Siamo in Italia e la consapevolezza che la stagione invernale possa fallire è ben salda in tutti noi.

A prescindere da quello che poteva essere, questo scorcio di stagione fredda è stato fin’ora abbastanza generoso di neve e freddo, quantomeno al nord e su parte del centro. Si poteva fare sicuramente meglio, ma alcune nevicate anche in pianura al nord si sono verificate, anche se spesso l’irruenza dello Scirocco è stata determinante.

Inverno invece pessimo per gran parte del centro e soprattutto al sud. Questa parte d’Italia si è quasi sempre trovata sul bordo sfavorevole delle depressioni, in sostanza la parte perturbata che pesca aria direttamente dal nord Africa. Ci sono state piogge abbondanti su alcune zone, ma la quota neve ( tranne alcuni casi) è stata sempre troppo alta.

La situazione a scala europea è stata invece a dir poco eccezionale. Verso la fine dell’anno ci siamo ritrovati con il vortice polare quasi completamente splittato. Un massimo di pressione ha insistito per diversi giorni in sede scandinava o islandese, mentre su gran parte dell’Europa è sceso il gelo.

Sono ancora sotto gli occhi di tutti le cartine di inizio anno, con la -15° a 1500 metri che sfondava su gran parte della Francia e la -10° che arrivava in Costa Azzurra. Tutto troppo ad ovest!

L’azione di blocco dell’arco alpino non ha consentito l’entrata diretta del freddo su di noi e mentre gran parte dell’Europa batteva i denti, l’Italia se la cavava con una tiepida sciroccata.

Il freddo in seguito cercò di aggirare l’arco alpino addirittura da ovest, ma l’azione mitigante del mare lo ridusse ad una libecciata più fredda delle altre, con neve solo in collina.

Possiamo quindi dire che l’Italia quest’anno ha sfiorato l’evento, una specie di nuovo 1985. Se la colata fredda di inizio anno fosse entrata dalla Porta della Bora e non fosse finita in Francia, molto probabilmente saremo qui oggi a raccontare qualcosa di storico.

L’inverno è ancora lungo. All’orizzonte non ci sono pachidermi anticiclonici in grado di monopolizzare la stagione come spesso è avvenuto in passato. Questo può bastare per sperare in un proseguo di stagione all’altezza della situazione.
Autore : Paolo Bonino