00:00 13 Gennaio 2022

Perturbazioni atlantiche: DOVE SIETE?

Le precipitazioni sulla nostra Penisola solo sempre più affidate a discese fredde piuttosto che alle perturbazioni atlantiche, con notevoli ripercussioni sulla piovosità italica.

Vi ricordate le perturbazioni che spuntavano dalla Penisola Iberica, interessando successivamente la Francia e poi l’Italia con il loro abbondante carico di piogge e nevicate? La domanda potrebbe sembrare retorica, ma la situazione che sta vivendo attualmente il nostro Paese impone qualche riflessione. 
 
Come mai queste perturbazioni sono sparite? La questione non è semplice, ma cerchiamo di dare qualche risposta senza evocare catastrofismi legati a questo o quell’altro effetto.
 
Il motivo principale sta nella permanente e anomala posizione dell’Anticiclone subtropicale che da molti anni, tranne brevi e temporanee ritirate, domina la scena su tutto lo scacchiere centro-occidentale europeo.
 
Questa posizione ostacola quasi tutti i tentativi delle depressioni atlantiche di entrare nel Mediterraneo con il loro carico di piogge e quel poco che riesce a passare si accanisce sempre sulle medesime aree provocando inevitabili problemi.
Lo scorso anno la situazione sembrava potesse modificarsi, ma il tutto si è limitato ai primi 20-25 giorni dell’inverno, per poi chiudere definitivamente i battenti attorno al 10 gennaio. 
 
La natura segue percorsi già fatti e in questo modo spende meno energia. E’ un’entità pigra, insomma; è come un escursionista che preferisce un sentiero largo e percorso molte volte da tante persone, piuttosto che fabbricarsene uno in mezzo alla giungla, con il rischio anche di farsi male.
 
Il sentiero largo e più volte percorso è quello dell’alta pressione e la natura non lo molla, perchè è troppo comodo. Molte regioni stanno risentendo di questa situazione, con deficit pluviometrici che proseguono da molti mesi.
 
Gennaio passerà probabilmente senza nessuna perturbazione atlantica. Tutto ciò si ripercuoterà con la quasi mancanza di neve su molti settori delle Alpi e del nord Appennino, oltre alla solita siccità atavica che attanaglierà il nord-ovest.
Il resto d’Italia bene o male se la sta cavando in quanto può attingere fenomeni anche dalle correnti settentrionali, ormai le uniche in grado di raggiungere la nostra Penisola nel periodo invernale. 
 
Si spera che febbraio possa portare alcuni affondi perturbati in grado di modificare questa situazione e riportare almeno un po’ di neve laddove in questo periodo dovrebbe essere di casa; tuttavia, la paura che anche l’ultimo mese dell’inverno meteorologico snobbi il suo dovere è ovviamente alta, anche sull’onda di ciò che è successo negli ultimi anni. Speriamo che quest’anno non sia così… 
 
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Autore : Paolo Bonino