00:00 11 Novembre 2008

Perchè le perturbazioni da NW hanno scarsa influenza sull’Italia?

L'eccessiva velocità delle correnti in quota e la presenza dell'arco alpino: ecco due validi motivi per attenuare notevolmente gli effetti dei fronti in arrivo da NW sull'Italia.

Annuvolamenti in transito veloce, qualche pioggia e a volte anche isolati temporali, ma di breve durata. Ecco gli effetti di un fronte freddo in transito sull’Italia da NW.

Addirittura gran parte del settore nord-occidentale della Penisola quasi non si accorge del passaggio del corpo nuvoloso, in quanto esso è contraddistinto solo ed unicamente dal transito di nubi alte e sottili o da cumuli stracciati da un vento settentrionale (Favonio) che si presenta tiepido soprattutto nei mesi invernali.

Niente a che vedere con una perturbazione di provenienza occidentale o sud-occidentale, che determina sulle nostre regioni piogge intense, temporali duraturi e venti forti, soprattutto sui versanti tirrenici.

Come mai i fronti da NW hanno quasi sempre scarsa importanza per la nostra Penisola?

Se l’arco alpino non ci fosse, le perturbazioni in questione si dirigerebbero dalla Francia settentrionale verso il nord Italia. L’aria fredda a seguire penetrerebbe sul Mediterraneo in maniera molto più agevole, con la probabile costruzione di depressioni in loco, che interesserebbero in modo particolare il centro e il sud.

Al nord, quindi, i fenomeni risulterebbero passeggeri, con piogge intermittenti legate alla massa d’aria non troppo umida, mentre al centro e al sud essi diverrebbero importanti, a causa del contrasto tra il calore messo a disposizione dal mare e le correnti fredde di provenienza nord europea.

La presenza delle Alpi, invece, non consente un movimento agevole delle correnti, anzi ne costituisce un ostacolo praticamente insormontabile. Di conseguenza esse sono costrette ad aggirarlo, entrando sul Mediterraneo o dalla Valle del Rodano o dalla Porta della Bora.

Tuttavia quando tali correnti hanno una direzione ortogonale alla catena alpina, l’aria fredda può addirittura non passare e rimanere ammassata oltralpe. Questo determina abbondanti nevicate in inverno soprattutto sulla Svizzera e sull’Austria. L’aria, ormai priva di umidità, tende in un secondo tempo a valicare le Alpi interessando l’Italia.

Al nord essa si presenta asciutta, mentre al centro e al sud tende ad umidificarsi maggiormente, soprattutto se la sua provenienza è nord-occidentale. Di conseguenza qualche pioggia o temporale sono garantiti, anche se alternati a schiarite.

In estate il discorso può cambiare: le irruzioni di aria fredda da NW determinano spesso temporali brevi, ma intensi soprattutto sulla Pianura Padana centro-orientale. Il calore ristagnante in prossimità del suolo può venire scalzato dall’arrivo dell’aria fredda, penetrante dai valichi alpini.

Anche in questo caso i fenomeni si presentano di breve durata, ma possono presentare notevole forza, soprattutto se la massa d’aria in arrivo ha caratteristiche termiche molto diverse rispetto a quella preesistente. Quando si ha la completa sostituzione della massa d’aria, i fenomeni si attenuano e il sereno torna ad interessare la zona.
Autore : Paolo Bonino