00:00 28 Luglio 2017

Perchè l’alta pressione diventa spesso un BLOCCO GRANITICO?

Sempre più spesso si sente parlare di "alta pressione di blocco". Quali conseguenze si hanno sul tempo a scala locale?

L’alta pressione è una massa d’aria stabile, dentro la quale prevalgono i moti discendenti che dissolvono qualsiasi sistema nuvoloso. Queste gigantesche bolle di stabilità sono spesso pigre e possono sostare per diversi giorni, se non settimane, sui medesimi luoghi.

Quando una zona di alta pressione si dispone lungo i meridiani si parla di situazione di “blocco”. Esse si ripercuotono quasi sempre sul tempo a scala locale determinando la persistenza o la mancanza di alcuni fenomeni.

Se le alte pressioni si distribuissero solo lungo i paralleli, il normale fluire delle correnti aeree (da ovest verso est) determinerebbe la classica variabilità che contraddistingue le medie latitudini, con passaggi perturbati alternati a momenti soleggiati. In questo modo le eventuali precipitazioni sarebbero anche intense, ma scarsamente persistenti e seguite da pause più o meno lunghe. Anche i periodi di bel tempo sarebbero limitati a qualche giorno, seguiti poi da nuove nubi e piogge; verrebbero in sostanza scongiurati i periodi di siccità.

Con le alte pressioni allungate sui meridiani tutto questo non accade e la componente di moto ovest-est dei sistemi nuvolosi risulta trascurabile. In questo caso vi è la persistenza dei fenomeni che possono causare piogge alluvionali o marcate fasi siccitose se ci si trova nel lato discendente dei flussi.

In Italia le situazioni di blocco più frequenti sono sostanzialmente due: la prima vede un’alta pressione distesa dal Mediterraneo centrale fino alla Russia e una profonda depressione ad ovest del continente. La medesima depressione attiva correnti caldo-umide da sud che determinano piogge intense e persistenti, soprattutto al nord e sul versante tirrenico. Le alluvioni di Genova, quelle del Piemonte e di Firenze sono state causate da situazioni di blocco similari.

La seconda è quella in auge negli ultimi anni e contempla una bassa pressione sulla Russia e una “dorsale” di alta pressione estesa dalla Penisola Iberica verso la Francia e il bacino occidentale del Mediterraneo, che dèvia le perturbazioni atlantiche prima verso nord e poi verso sud in direzione delle Alpi. In questo modo la nostra Penisola può rimanere a secco per mesi, specie se questa situazione si realizza nel periodo invernale. Le più grandi siccità che colpiscono l’Italia (specie il centro-nord – ad esempio la siccità di quest’anno) sono causate da situazioni di questo tipo.

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Autore : Paolo Bonino