00:00 16 Luglio 2010

Perchè in estate il Foehn è un vento fresco?

Noto come vento mite e secco, il Foehn può anche presentarsi sotto forma di corrente fresca come accade durante l'estate, quando spazza l'afa e la calura recando aria più gradevole e frizzante. Ecco i principi fisici che regolano questo processo.

Il Fohen è un vento caldo o freddo? Se durante la stagione invernale, autunnale e primaverile, la sua presenza viene immediatamente avvertita per la repentina impennata della colonnina di mercurio e per l’improvvisa ventata di tepore che segue a lunghe giornate fredde e magari anche umide, durante l’estate ciò non avviene e il fenomeno rimane di norma mascherato.

Il grande meteorologo austriaco Julius Von Hann fu il primo a comprendere il meccanismo fisico del Foehn che soprassava di fatto la inlfazionata e non del tutto corretta teoria termodinamica. Egli giunse alla spiegazione più plausibile che rimane valida ancora oggi: il riscaldamento prodotto dal vento di Foehn dipende anzitutto dall’altezza delle montagne che la corrente d’aria deve attraversare e scavalcare. Maggiore è la quota della barriera montuosa e maggiore sarà il riscaldamento dell’aria in caduta dalle creste ma non solo. Minore è la diminuzione della temperatura con la quota e maggiore sarà il riscaldamento innescato dal Foehn.

In altre parole durante l’inverno gli strati medio-bassi dell’atmosfera sono interessati da inversioni termiche piuttosto costanti e tenaci e dunque presentano temperature più basse rispetto agli strati sovrastanti. La temperatura salendo di quota quindi non scende ma tende ad aumentare fino a un certo livello più per poi iniziare a scendere solo in medio-alta troposfera. Questo profilo della colonna d’aria è noto in gergo tecnico come "profilo subadiabatico".

Durante l’estate ciò non avviene. La temperatura negli strati medio-bassi risulta infatti più alta rispetto a quella in quota a causa della forte radiazione solare e pertanto il profilo verticale della temperatura mostra una forte discesa (il profilo diventa "superadiabatico"). Secondo la teoria di Hann in questo caso l’aria fresca proveniente dalle latitudini settentrionali che cade dalle creste di confine nelle vallate sud-alpine, raggiunge il suolo subendo ugualmente una compressione la quale si limita però a sottrarne l’umidità.

Il processo, pur considerato "adiabatico" ossia senza scambi di calore interni alla massa d’aria, richiede un dispendio di energia che abbassa la temperatura di un paio di gradi: l’aria si fa secca ma non calda. Il riscaldamento inoltre dipendenderà solo dagli eventuali casi in cui avvenga condensazione e precipitazione sui versanti sopravvento; sarà quindi minimo e tenderà a pareggiare i conti, inoltre non sempre avviene e, se avviene, tende appunto a bilanciare eaattamente le perdite di calore riscontrate sul versante sottovento. La temperatura nelle valli e in pianura Padana in estate risulta dunque anche essere più fresca all’arrivo del Foehn il quale spazzerà l’aria calda, afosa e stagnante che vi giaceva in precedenza, generando un immediato e atteso respiro di sollievo.  
 

Autore : Luca Angelini