00:00 23 Giugno 2017

Paura dell’ANTICICLONE AFRICANO? Chiediamolo all’ITCZ…

Non buone le notizie che ci fornisce questo parametro...

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato "Gobbo".

L’ITCZ non viene monitorato in inverno, ma sale sugli altari della cronaca già a partire dal mese di aprile. La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella seconda decade di giugno. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 10 al 20 giugno, ovvero nella seconda decade del mese.

Come si può notare dal grafico, la sua posizione è notevolmente sbilanciata a nord rispetto alla media. Questo significa che l’alta pressione africana sta ruggendo sull’Italia e sul nostro Continente, come sta avvenendo in questi giorni.

Ad una attenta analisi si nota però un leggero calo rispetto alla prima decade in prossimità del Marocco. Ciò potrebbe limitare le rimonte africane in sede Iberica, le più "pericolose" per le nostre regioni settentrionali. Sarebbero invece facilitate le rimonte verso il centro-sud e il Mediterraneo orientale…queste zone rischieranno temperature davvero elevate nei prossimi giorni.

Autore : Paolo Bonino