00:00 27 Dicembre 2013

Ora il tempo soffre di “Atlantite acuta”: cos’è e quanto durerà?

Dall'anticiclone MONSTRUM, alla tempesta di Natale: ora le perturbazioni atlantiche non sembrano voler smettere di transitare da ovest.

Eravamo preoccupati per la sorte del dicembre: qualcuno lo aveva dipinto secco dal primo all’ultimo giorno, in realtà la pioggia (e la neve) è arrivata abbondante insieme a Babbo Natale e ora si cerca di capire che piega prenderà questa bizzarra stagione 2013-2014.

Ci sarà questa sospirata svolta verso l’inverno vero, oppure si rimarrà ancorati a questa sorta di autunno piovoso che ha rubato la scena al Generale? Apparentemente tutto sembra quadrare con quanto avevamo esposto prima di Natale: prima decade di gennaio improntata alla variabilità a tratti perturbata dell’Atlantico, con l’alta pressione sempre pronta a disturbare le sue manovre, ma senza riuscire veramente ad inserirsi nell’area mediterranea, come invece era trionfalmente accaduto in dicembre.

Le perturbazioni recherebbero altra neve sulle Alpi e a quote medio alte anche in Appennino, ma nessun episodio di vero freddo e men che meno neve anche importante in pianura.

Dunque, con una simile configurazione, l’inverno vero stenterà ancora a decollare, ma il rallentamento del flusso di correnti occidentali legata alla grande vigoria del vortice polare, si materializzerà sempre più giorno dopo giorno. Di conseguenza dalla seconda decade ci sarà possibilità di affondi depressionari più netti proprio in sede mediterranea, che potrebbero poi avviare quel "reset barico" di cui tanto abbiamo parlato e che ci spingerebbe gradualmente verso l’inverno.

Fino ad ora la tempistica è stata rispettata: se dalla seconda decade di gennaio intervenisse questa svolta potremmo dire: "stagione salva", in caso contrario nessun lettore vorrebbe più sentire promesse d’inverno non mantenute, ma per fortuna c’è ancora tempo ed è meglio non aggiungere altre considerazioni: le sentiremmo tutte stonate.  

Autore : Alessio Grosso