00:00 1 Giugno 2015

Obiettivo anticiclone: l’accendiamo?

L'Italia ed il bacino del Mediterraneo si apprestano ad essere interessate da un vasto anticiclone che promette di persistere diverse giornate, portando la prima parentesi d'estate dell'annata 2015. Vediamo nel dettaglio.

Le previsioni deterministiche relative alla prima decade di giugno, fanno un ulteriore passo indietro, limitando ancor di più gli episodi di instabilità ipotizzati i giorni scorsi su alcune aree del nostro Paese. In effetti con questi ultimi aggiornamenti, parrebbe scemare la possibilità d’avere una migrazione del "fulcro" dell’alta pressione verso i settori settentrionali europei, l’unico stratagemma che avrebbe potuto agevolare un mantenimento della dinamicità atmosferica sull’Europa meridionale. I massimi anticiclonici andrebbero quindi interessando più direttamente l’area mediterranea, determinando una fase prolungata di tempo stabile, accompagnato da valori termici estivi.

Quanto farà caldo?

Soprattutto inizialmente, la risalita della temperatura sarebbe provocata dall’intervento di una massa d’aria calda di origine oceanica, veicolata sul nostro Paese da una propaggine dell’anticiclone delle Azzorre. L’aria calda arriverebbe quindi dall’Oceano Atlantico, acquistando una componente africana soltanto modesta nel suo percorso dall’oceano all’Europa. Verrebbero pertanto scongiurate le parentesi di calura molto intense di stampo africano.

Il rovescio della medaglia potrebbe essere rappresentato dalla durata dell’anticiclone e dalla mancanza quasi completa per molti giorni consecutivi di un ricambio d’aria. Così facendo, l’atmosfera non sarebbe soltanto soggetta ad un lento ma inesorabile surriscaldamento ma a risentirne sarebbero anche i valori di umidità relativa. Il clima diverrebbe umido ed afoso soprattutto nelle aree pianeggianti e costiere.

Dove potrebbe manifestarsi l’instabilità?

La mancanza di un contributo africano ben radicato alle quote superiori, potrebbe agevolare qualche fenomeno locale di instabilità, anche in assenza di un sistema frontale vero e proprio. Sorvegliati speciali per qualche temporale termoconvettivo, sarebbero le zone interne e montuose. Tali fenomeni sarebbero limitati essenzialmente alle ore pomeridiane. I fenomeni risulterebbero circoscritti nel tempo e nello spazio, limitandosi ad interessare i soli settori montuosi, senza sconfinare nelle pianure o nelle coste.

Per ulteriori novità, seguite i prossimi aggiornamenti.

Autore : William Demasi