00:00 24 Aprile 2007

Nubi nottilucenti e riscaldamento globale

Le nubi presenti nell'alta atmosfera sono i principali termoregolatori del nostro Pianeta. Una missione della NASA studierà e analizzerà tali formazioni nuvolose, svelandone i segreti.

E’ in partenza nuova missione spaziale dalla NASA per studiare la formazione delle nubi nell’alta atmosfera, in particolare il fenomeno
delle nubi nottilucenti. “La concentrazione di nubi sottili negli strati alti dell’atmosfera – dice Jim Russell, fisico atmosferico presso l’università di Hampton in Virginia – è di fondamentale importanza per la termoregolazione del nostro Pianeta. Nel corso degli ultimi anni infatti, è stato osservato un sensibile aumento della presenza e nella persistenza di nubi nottilucenti alle medie e alte latitudini. Un fenomeno certamente strano e al momento inspiegabile, tanto che potrebbe essere strettamente collegato all’attuale aumento delle temperature su scala globale”.

Negli ultimi 30 anni i satelliti scientifici, hanno osservato e fotografato “da lontano” questo tipo di formazioni nuvolose, ma questa missione, il cui lancio è previsto per il 25 aprile dalla base di Vandenberg nella California, è la prima a studiarne i misteri e le caratteristiche più profonde, analizzando nel dettaglio le componenti chimiche e fisiche di questi sottili strati nuvolosi.

Un aeroplano, trasporterà il satellite sopra i cieli del pacifico, sino ad un’altezza do 12.000 metri. In seguito il satellite
tramite razzi vettori raggiungerà la quota orbitale situata ad un’altezza di 600 chilometri dal suolo, per poi iniziare il monitoraggio delle nubi in questione. La missione prevede inoltre altri lanci di sonde, in modo da mappare sia l’emisfero australe che quello boreale. “Infatti – dice Russell – si è notata una sostanziale differenza tra le nubi nottilucenti sopra Artide e quelle sull’Antartide. Le nubi sembrano più luminose e si formano a quote inferiori sull’estremo nord, rispetto al polo sud dove risultano più sottili e sfrangiate; un fenomeno piuttosto misterioso, ma che potrebbe ottenere risposte soddisfacenti dopo un’approfondita analisi dei dati che ci giungeranno dal satellite”.

L’aumento dello spessore delle nubi ad alta quota potrebbe essere strettamente collegato ad un incremento del vapore acqueo e del metano, eccezionale gas serra, presenti in atmosfera. Dall’analisi dei dati forniti dalla missione saremo in grado di ottenere una valida documentazione, di fondamentale importanza per cercare di capire il presente ed il prossimo futuro climatico terrestre.
Autore : Luca Savorani