00:00 25 Febbraio 2008

NON uccidiamo il turismo: NO agli alberghi caserma! La natura si salvaguarda anche così

Ecomostri costruiti in riva al mare stanno nascendo come funghi in tutto il Mediterraneo. Possibile che non si possa porre un freno a questa edilizia selvaggia e deturpatrice?

“Sono gli ultimi Grosso, così non ne faranno più”, mi diceva un albergatore di Santa Margherita di Pula, nel Cagliaritano in Sardegna, indicandomi su un catalogo turistico un orrendo ecomostro a 30 piani costruito in riva al mare.

Si riferiva alla nuova legge regionale che impedisce (sulla carta) di costruire nuovi alberghi direttamente sul mare ma non alla possibilità di edificare questi palazzoni simili a loculi o a vecchie caserme magari ad un solo km dalla spiaggia.

La sostanza insomma non cambia. Perchè vogliamo deturpare così il meraviglioso paesaggio offerto dalle coste del Mediterraneo e dell’Atlantico?
Si, perchè non mi riferivo solo all’Italia ma anche alla Grecia, alle Baleari, alle Canarie.

Solamente a Mykonos, nell’arcipelago delle Cicladi e in poche altre isole, sono riuscito a trovare ancora le belle casette bianche con le imposte dipinte in azzurro che tanto hanno fatto la fortuna dei lidi greci.

Lì gli hotels sono cresciuti quasi tutti nel rispetto della cultura e delle tradizioni isolane ma anche in quello del litorale, che è stato quasi impreziosito da quelle costruzioni così fresche ed originali.

Qualcosa del genere è stato fatto in Costa Smeralda in Sardegna ma anche nel resto dell’isola si trovano molti edifici alberghieri cosiddetti sostenibili, a fianco di alcune altre strutture che andrebbero abbattute a colpi di dinamite (ovviamente quando sono chiuse al pubblico).

Lo si fa per aumentare l’afflusso di turismo si dice, accogliere 20000 persone anzichè 10000 porta benefici a tutti i gestori degli esercizi commerciali e contribuisce ad aumentare la ricchezza per poter offrire sempre di più.
Non credo invece sia questa la soluzione migliore perchè gli alveari allontanano sempre di più la gente che cerca tranquillità e originalità da un luogo di villeggiatura.

Si dice che i giovani vogliano fare nuove esperienze che non siano Rimini e Riccione ed è soprattutto per loro che si costruiscono questi colossali villaggi vacanza.

Può darsi, ma se guardiamo i prezzi ci accorgeremo che non c’è nessun albergo che sia facilmente abbordabile da un giovane studente, soprattutto in Grecia, dove per una settimana in una categoria A parte lo stipendio di un mese.

Alla loro età vanno benissimo i campeggi.
Quando cresceranno e avranno la disponibilità e l’indipendenza finanziaria saranno i primi, sempre che l’educazione ambientale cresca, a rifiutare certi mastodontici ecomostri.

Fa veramente rabbrividire osservare vicino alle favolose dune di sabbia di Maspalomas, sull’isola di Gran Canaria, certi albergoni stile cittadino che nulla hanno a che fare con la poesia di quei luoghi.

Maturare una coscienza turistica ambientale è un passo importante per il Mediterraneo. Noto infine con piacere che in Calabria sono stati ultimamente costruiti alcuni villaggi in armonia con l’ambiente (di fianco anche qui però ad edifici mostruosi), speriamo che l’esempio venga presto seguito.

Esportare i palazzoni dell’Adriatico alle altre sponde del Mediterraneo non è certo una scelta confortante. Chi sta peggio è Rodi: in 20 anni è stata letteralmente deturpata da strutture degne di un centro ospedaliero lombardo.
Non aggiungo altro…Scriveteci
Autore : Alessio Grosso