00:00 28 Dicembre 2010

Non solo freddo, anche possibili bianche sorprese nella prima decade di gennaio

Situazione tutt'altro che ben definita.


L’analisi comparata delle corse cosiddette di supporto del modello americano non lascia dubbi: si va verso un nuovo periodo freddo, quantunque non eccezionale, dopo il Capodanno possibili anche risvolti nevosi. Dove? L’Adriatico è favorito.

Basterebbe uno scossone assestato un po’ meglio, una nuova piccola frenatina del vortice polare, un indice Nao appena un po’ più basso, e tutto (o almeno una parte) di quel lago gelido che va organizzandosi ad est del Continente e che verrà ulteriormente alimentato da altre colate dal Polo, potrebbe raggiungere anche il nostro Paese, provocando non solo freddo, ma anche con risvolti nevosi.

Se l’indagine con il metodo "spaghetti" circa il previsto abbassamento delle temperature non lascia molti dubbi su "sotto media" che ci apprestiamo a vivere dal Capodanno in poi, davvero intrigante ed incertissima si presenta la situazione per la prima decade di gennaio.

L’ipotesi più probabile e gettonata, oltre che statisticamente più attendibile, resta la formazione di una depressione sul medio-basso Adriatico e poi sullo Jonio con risvolti nevosi a bassa quota su tutte queste zone e con tempo asciutto ma gelido altrove, ma l’analisi comparata mostra altre clamorose variazioni sul tema, con congetture talora un po’ fantasiose, talvolta più credibili.

Ecco alcune delle varianti:
1 nocciolo gelido in quota sul nord, minimo sul centro Italia con tanta neve soprattutto sull’Appennino centrale a quote molto basse

2 nocciolo gelido sulle Alpi in movimento retrogrado verso la Francia, minimo tra Ligure ed alta Toscana, nevone al nord, scirocco al centro-sud

3 nocciolo gelido che scende diretto sul centro Italia, depressione allargata, con fenomeni nevosi leggeri al nord, forti al centro, pioggia al piano al sud ma anche qui forti nevicate in Appennino.

4 l’alta spancia e lascia solo neve sui versanti esteri delle Alpi e di sfuggita in Adriatico con successivo ritorno dell’Atlantico dopo una pausa anticiclonica.

Quanto c’è di probabile in tutte queste configurazioni? Forse poco, forse tanto, davvero non si sa, ma seguirci tutti i giorni vi aiuterà a scoprire la verità.
 

Autore : Alessio Grosso