00:00 11 Gennaio 2011

Non ci saranno le condizioni per un anticiclone stabile

Vediamo di capire se, sul finire, il mese di gennaio potrebbe riservarci qualche sorpresa.


Prima ipotesi: anticiclone russo si fonde con l’azzorriano e lascia aperta la strada dei venti da est e delle retrogressioni verso centro Europa e Mediterraneo.


Seconda ipotesi: l’anticiclone entro il 20 perderebbe comunque smalto ma sarebbe attaccato da semplici saccature atlantiche che andrebbero poi ad isolare minimi nel Mediterraneo, senza però portare condizioni di freddo invernale ma solo tempo perturbato.

E’ imminente il ritorno dell’anticiclone subtropicale, ma siamo ben lontani dai pattern configurativi degli anni 90, nei quali il vortice polare risultava stabile e l’indice Nao sbilanciato verso l’alto.
Tranquilli dunque: 30 o 40 giorni anticiclonici con inquinamento da record e totale assenza di precipitazioni sono da escludere al cento per cento. 

In bassa stratosfera entro metà mese un nuovo impulso aleutinico potrebbe favorire una parziale divisione del vortice polare e l’Europa, entro il 20-22 gennaio, si ritroverebbe alle prese con un’azione fredda antizonale, in movimento cioè da est verso ovest, di provenienza russa. Come già sottolineato in apertura di giornale, non è che ad est si veda qualcosa di eclatante in termini di freddo, ma perlomeno si tornerebbe a vivere una situazione invernale, come è normale che sia in questo periodo, in attesa di capirci qualcosa di più.

In questa azione di attacco al vortice polare avrebbe un ruolo anche l’anticiclone delle Azzorre. In questo modo aria fredda si metterebbe in moto verso il centro Europa e parte di quella mediterranea. Se andasse davvero così l’interazione con qualche vortice depressionario presente nel Mediterraneo esporrebbe soprattutto il centro-sud a situazioni nevose a quote basse in sede appenninica.

Ci torneremo presto, seguite gli aggiornamenti. 

 

Autore : Alessio Grosso