00:00 2 Ottobre 2017

News della sera: CONFERMATO impulso d’aria ARTICA sul Mediterraneo, poi…

L'anticiclone ritirato sull'Europa occidentale, consentirá un passaggio instabile seguito da aria fredda artica sul Mediterraneo. Incertezza sull'evoluzione successiva.

Questa prima decade di ottobre sarà caratterizzata ancora una volta da un affondo d’aria fredda artica che riuscirà a scavarsi un posto sul Mediterraneo seguendo una logica circolatoria di tipo meridiano. In buona sostanza l’anticiclone delle Azzorre andrà a ritirarsi almeno in parte sull’oceano Atlantico, lasciando spazio ad una massa d’aria fredda ed instabile di scivolare lungo il suo fianco orientale per gettarsi a capofitto sulla Penisola Balcanica e poi sui settori orientali del Mediterraneo.

Esiste ancora un certo grado di incertezza riguardante la precisa traiettoria del passaggio, il modello europeo insiste su di un affondo un po’ più occidentale quel tanto che basta da rimettere in gioco le regioni settentrionali con qualche episodio di instabilità passeggero e marginale, la tesi proposta dal modello americano lievemente più orientale, metterebbe completamente fuori causa le regioni del nord con un coinvolgimento più diretto del centro e del sud, comunque con fenomeni abbastanza veloci.

L’apice di tale passaggio si verificherebbe tra venerdì 6 ottobre e domenica 8, la festività domenicale ricadrebbe sotto l’influenza di una circolazione settentrionale con raffreddamento deciso delle temperature soprattutto in quota, poi anche al suolo. 

Volgendo il nostro sguardo al termine della prima decade ottobrina, appare probabile un rinforzo dell’alta pressione sui settori centrali ed occidentali europei, accompagnata da una fase atmosferica più tranquilla e con valori termici in lieve salita. Con l’inizio della seconda decade di ottobre il modello europeo conferma la possibilità che una perturbazione possa strutturarsi sui settori occidentali del nostro continente per poi progredire verso il Mediterraneo, accompagnata da temperature miti e maggiori precipitazioni. 

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Autore : William Demasi