00:00 26 Maggio 2018

News del sabato: mordi e fuggi dell’anticiclone africano sull’Italia

Il nuovo anticiclone spesso e volentieri minacciato dalle correnti instabili oceaniche: vediamo nel dettaglio la previsione.

L’onda anticiclonica africana tende a rinforzare proprio in queste ore sul Mediterraneo centro-orientale, portando con sé un rialzo deciso delle temperature che si fa sentire soprattutto nelle zone interne. A livello puramente sinottico si realizza il disegno che vi abbiamo più volte descritto i giorni scorsi, quindi l’affossamento quantomeno parziale di una circolazione instabile in prossimità dei settori ovest europei e del continente nord Africano (Marocco), laddove nel prossimo futuro vi troveremo una condizione atmosferica fresca ed instabile.

Sul bacino centrale del Mediterraneo e pertanto anche sul nostro Paese, la risalita d’aria calda nord africana verrà ben presto accompagnata da stracci nuvolosi di tipo medio alto che andranno a condizionare l’Italia centrale e soprattutto settentrionale (Sardegna inclusa) senza però apportare precipitazioni significative. 

Tale nuvolosità sarà motivata nella presenza di un flusso di correnti sud-occidentali che segna il confine tra la circolazione instabile sull’ovest Europa e quella assai più stabile sul Mediterraneo. Ebbene volgendo lo sguardo alla parte conclusiva del mese, l’aria oceanica tenterà un approccio al bacino centrale del Mediterraneo, portandovi un nuovo incremento dell’instabilità atteso soprattutto sulle regioni del nord e sud parte di quelle centrali, con nuovi temporali, qualche precipitazione sparsa qua e là, poi anche una flessione delle temperature

È una situazione preludio ad un mese di giugno che potrebbe essere ancora INSTABILE. La famigerata ITCZ, cioè l’area di convergenza intertropicale a cui è legata anche l’attività del Monsone di Guinea, resterà confinata nelle medie tipiche del periodo, senza risalire eccessivamente di latitudine.

Pertanto le fasce anticicloniche subtropicali resterebbero confinate sui settori di basso Mediterraneo, senza essere troppo invasive nel confronti dell’Europa che potrebbe ancora ricadere sotto l’influenza di aria più fresca ed instabile. 

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Autore : William Demasi