00:00 13 Dicembre 2010

NEVE e dintorni, tutte le ipotesi per venerdì 17

La giornata sancirà il passaggio di una perturbazione alimentata da aria di recente estrazione artico-marittima. Ecco le possibili conseguenze sull'Italia alla luce degli ultimi aggiornamenti.

In quel giorno, il "fatidico" venerdì 17, tanto caro ai superstiziosi di tutto il mondo, sullo scacchiere euro-mediterraneo si compirà una manovra di grande importanza per le vicende atmosferiche che ci porteranno alla settimana clou del Natale. L’importanza risiede nel fatto che un possente impulso di aria molto fredda di origine artico-marittima si riverserà sull’Europa andando a interessare almeno parzialmente anche l’Italia.

Quel "parzialmente" fa subito capire che anche in questo caso, è necessario annotare gli opportuni distinguo. Prima cosa: la perturbazione giungerà da nord-ovest, dunque dovrà affrontare lo scavalcamento dell’arco alpino. Non le sarà particolarmente difficile, dato il suo consistente spessore verticale, tuttavia la struttura del sistema frontale associato subirà una ondulazione in corrispondenza della Francia.

Se tutto fosse così semplice non avremmo difficoltà a prevedere con buone probabilità nevicate fino a quote molto basse al nord e sulle regioni del medio e alto Tirreno, ipotesi che sembrava delinearsi fino a ieri, domenica 12. In realtà diversi scenari probabilistici vedono inserirsi di gran forza il ramo secondario della Corrente a Getto polare, un fiume d’aria in risalita dal medio Atlantico attraverso le Canarie e Gibilterra (probabilità dello scenario proposto 65%).

Va da sè che avverrà una miscelazione non indifferente dell’aria fredda citata con quella più mite atlantica, la quale sorvolerà in modo piuttosto teso la nostra Penisola con direzione occidentale o sud-occidentale. Il giro largo costringerà quindi la massa d’aria a perdere per strada il suo potenziale freddo.

Cosa accadrà dunque nel concreto? La perturbazione descritta anzitutto potrà saltare con sufficiente disinvoltura il nord-ovest per effetto favonico (65%) e concentrare la sua nuvolosità su Triveneto ed Emilia Romagna (85%), dove potrà recare qualche nevicata fino a quote pressochè pianeggianti (45-50%) nelle ore del mattino. Regione maggiormente favorita dall’evento il Friuli Venezia Giulia (70%). Entro il pomeriggio tutto sarà già finito. Una segnalazione a parte per l’alta Valle d’Aosta che potrà risentire dello sconfinamento perturbato da ovest con possibilità di nevicate anche di un certo peso fin sui fondovalle e ad ovest del capoluogo regionale.

Il Levante ligure, la Toscana e il Lazio possono essere associati nella medesima situazione, con un teso flusso di correnti occidentali che darà luogo a precipitazioni, ma anche ad un addolcimento progressivo delle condizioni termiche, tale da innalzare le quote neve fin verso i 700-800 metri (60%), ma anche fino a 900-1000 nel pomeriggio (65%).

Sempre nel pomeriggio le precipitazioni arriveranno fino in Campania e lungo le coste tirreniche della Calabria. Anche per questi settori vale il discorso fatto sopra, con il limite delle nevicate che si collocherà mediamente tra 800 e 1000 metri. Le regioni non citate assisteranno a condizioni di tempo incerto ma asciutto. Il discorso vale in modo particolare per la Sardegna, le regioni adriatiche e quelle ioniche.

 

Autore : Luca Angelini