00:00 27 Giugno 2009

Monitoraggio ghiacciai alpini, buone notizie in arrivo dal Gran Paradiso

L'abbondantissimo innevamento invernale sta avendo ripercussioni sullo stato di salute dei ghiacciai alpini. Siamo andati a vedere come stanno le cose nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove è in corso uno studio condotto in collaborazione con l'Università di Torino.

Abbiamo sofferto insieme a loro quando il sole implacabile di certe estati li stava irrimediabilmente disgregando. Ora, tra il silenzio generale dei media, arrivano buone notizie dai ghiacciai alpini e noi siamo ancora qui in prima fila a farvelo sapere.

Un importante studio, condotto dall’ente Parco Nazionale del Gran Paradiso in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e del Politecnico, si sta avvalendo di misurazioni e carotaggi onde comprendere gli effetti delle recenti abbondanti nevicate sulla consistenza e sull’estensione dei ghiacciai.

Le misurazioni sono state effettuate sul ghiacciaio del Grand Etrèt, in alta Valsavaranche. Ad una densità media di 494 kg al metro cubo, rispondono gli accumuli nevosi che risultano raddoppiati rispetto alla media riferita agli ultimi sei anni. Alla testata della Valgrisanche ad esempio sono 380 i centimetri caduti nella scorsa stagione invernale fino a fine marzo. Il dato, pur essendo incompleto mancando le ulteriori precipitazioni occorse nei mesi di aprile e maggio, non è isolato ma appare in linea con quanto rilevato presso altri apparati glaciali valdostani.

Sul versante di Gressoney del Monte Rosa ad esempio, gli accumuli misurati nel corso dell’inverno fino al 30 marzo sono stati pari a 646 centimetri, contro una media di 419 centimetri riferita al periodo 1928-2005. Siamo dunque proiettati verso un periodo in controtendenza con una frenata dell’ablazione e un possibile recupero dei nostri ghiacciai?

Per il momento è veramente prematuro parlare di bilanci di massa tali da testimoniare un’inversione di tendenza del motore climatico. Alla fine dell’estate in ogni caso le misurazioni ufficiali ci daranno un risultato che, se troverà conferma nel corso degli anni a venire, potrà sicuramente essere considerato pietra angolare nel trend climatico del secolo appena cominciato.
Autore : Report Luca Angelini