00:00 26 Ottobre 2017

MODELLO EUROPEO: occhi puntati alla prima decade novembrina, le ultime novità

Una speranza di cambiamento del pattern atmosferico nella prima decade di novembre; quanto sarà vero?

Il tempo previsto a cavallo tra il termine di ottobre e l’arrivo di novembre, resterà saldamente ancorato alle caratteristiche dominanti della circolazione in questo autunno 2017; ritroveremo una forte ingerenza dell’alta pressione sui settori occidentali d’Europa, laddove andranno a collocarsi i massimi di geopotenziale relativi ad una azione moderata di blocco che porterà il nostro anticiclone a distendersi lungo i meridiani dell’oceano Atlantico. Verrà in tal modo favorita la creazione di un canale depressionario percorso da venti settentrionali i cui effetti si faranno sentire soprattutto sulla Penisola Scandinava, la Russia ed i paesi dell’Europa orientale, sino alla Penisola Balcanica. In tal senso l’Europa sarà letteralmente spaccata in due, la condizioni saranno tendenzialmente miti e stabili sui settori occidentali, instabili e fredde sui settori orientali. Il nostro Paese a metà strada tra subire le conseguenze di entrambe le circolazioni, anche se un punto a favore verrà segnato ancora una volta all’anticiclone. 

Il modello europeo ipotizza un cambio di pattern concomitante con l’arrivo del primo weekend di novembre (sabato 4, domenica 5); masse d’aria fredda di origine polare-marittima, riuscirebbero a trovare un varco sull’oceano Atlantico settentrionale e poi verso l’Inghilterra, la Francia e la Spagna, dando origine ad una ciclogenesi ovest europea. SE tale evoluzione fosse realistica, potremo aspettarci un fisiologico incremento delle temperature su est Europa, Balcani e Russia occidentale, in virtù di una circolazione meridionale. A cambiare radicalmente sarebbe anche lo scenario relativo al bacino centrale del Mediterraneo che, venendosi a trovare lungo il lato ascendente di un’onda di Rossby, sperimenterebbe condizioni diffuse di maltempo con precipitazioni anche consistenti.

L’ipotesi già sostenuta dal modello europeo qualche giorno addietro, poi smentita e adesso nuovamente riproposta in questi nuovissimi aggiornamenti, mantiene alta l’attenzione per la prima decade di novembre, anche se l’evoluzione rimane nel complesso, ancora poco probabile. 

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Autore : William Demasi