00:00 22 Novembre 2016

Modello europeo: ARIA ARTICA irromperebbe sull’Italia da lunedì 28 novembre!

Il modello europeo è quello che crede maggiormente in questa retrogressione fredda, sia pure parziale e temporanea.

Qualcosa è certamente cambiato rispetto all’autunno anticiclonico dello scorso anno. Sono tornate le piogge sul nostro Paese, anche in grande stile, come sovente capita in novembre e soprattutto si è verificato per settimane un disturbo del vortice polare che ha portato severe ondate di freddo e neve su molte zone del nord e dell’est europeo, come non si verificavano da diversi anni.

Le proiezioni dei vari modelli sull’inverno imminente sono spesso contrastanti e nonostante una parziale e fisiologica ripresa dell’attività del vortice polare, sia pure più rapida del previsto, il modello europeo continua a segnalare l’azione retrograda di una massa d’aria fredda in arrivo dall’est europeo per l’inizio della prossima settimana, non fra un mese, non a febbraio, ma fra pochi giorni e se anche non dovesse interessare l’Italia, sarebbe un’altra testimonianza delle potenzialità dell’inverno che ci apprestiamo a vivere.

Se anche infatti il vortice polare dovesse tornare a spingere il suo trenino da ovest (la corrente a getto) a tutta velocità, sappiate che la sua azione risulterà con buona probabilità solo modesta e temporanea, perché altre ondulazioni ed altra dinamicità è attesa sul Continente durante la prima decade di dicembre.

In ogni caso le carte qui a fianco mostrano un’irruzione fredda severa, da inverno pieno, rapida nel raggiungerci, piuttosto rapida anche nell’abbandonarci, perché non ci sarebbe contatto con la depressione mediterranea, che l’avrebbe costretta a radicarsi sul posto, ma su questo punto ci torneremo, anche perché da fine mese in poi il quadro barico di tutti i modelli oggi si presenta oltremodo confuso.

E’ comunque notevole osservare l’isoterma dei -10°C a 1500m coinvolgere le nostre regioni più orientali e quello dei -14°C abbracciare la Slovenia.

Affidabilità? Nonostante l’ostinazione del modello europeo nel proporre questa soluzione, l’americano la vede molto più blanda, anche se propone poi un’evoluzione perturbata per i primi di dicembre, il modello canadese non vede proprio nulla.

Restano dunque diversi dubbi, ma l’insistenza nel proporre un quadro barico senza alterarlo troppo spesso si rileva vincente e costringe gli altri modelli ad accodarsi. Seguite tutti gli aggiornamenti!

Autore : Alessio Grosso