00:00 8 Febbraio 2016

MODELLO EUROPEO: ancora occasioni di MALTEMPO per la nostra Penisola

La previsione mattutina del modello europeo CONFERMA una fase fredda ed instabile di origine ARTICA sul nostro Paese. Tale fase atmosferica subentrerebbe dopo un periodo abbastanza prolungato nel quale sarebbe l'attività ciclonica di stampo OCEANICO a fare la voce grossa. Vediamo un po' più nel dettaglio l'evoluzione prevista.

Lo avevamo già in parte preannunciato negli aggiornamenti di ieri sera, domenica 7 febbraio e lo possiamo confermare anche quest’oggi; il modello europeo ECMWF mette ancora in risalto una lunga parentesi di tempo instabile che, almeno inizialmente, sarebbe condotta principalmente da una moderata/forte attività depressionaria di origine polare-marittima. Col passare dei giorni tuttavia, l’Europa centrale potrebbe essere addirittura coinvolta da una importante discesa d’aria ARTICA, prelevata direttamente dalle elevate latitudini della Penisola Scandinava per essere scaraventata senza troppi complimenti sulle tiepide acque del Mediterraneo.

Tale massa d’aria interesserebbe il nostro Paese soprattutto nel periodo compreso tra lunedì 15 e mercoledì 17 febbraio, portando una nuova sventagliata di instabilità che in questo frangente interesserebbe forse con un po’ più di decisione i settori centrali e meridionali della penisola, mentre al settentrione sarebbe favorito un calo della temperatura sensibile soprattutto durante le ore serali e notturne. 

E’ interessante osservare come l’innesco di questo raffreddamento portato dalle masse d’aria artiche, subentrerebbe dopo un periodo abbastanza prolungato nel quale sarebbero proprio le correnti instabili nord-atlantiche a dettar legge sull’Europa. L’evoluzione successiva di stampo artico, sarebbe provocata da una ripresa dell’attività d’onda sull’oceano Atlantico ed uno "svuotamento" di vorticità nel comparto canadese. Da questo punto di partenza, trarrebbe poi origine l’evoluzione atmosferica in chiave instabile ma soprattutto più fredda che vi abbiamo appena descritto. 

L’evoluzione a lungo termine potrebbe quindi presentare un ritorno in auge di quei famigerati scambi meridiani alla base di tutti i più importanti eventi di maltempo in chiave invernale sui settori meridionali d’Europa. Tuttavia l’impressione generale è che tali movimenti subentrino ormai in un periodo di generale avanzamento stagionale, nel quale l’allungamento fisiologico delle giornate, a piccoli passi, provocherà tutte quelle modifiche profonde alla circolazione atmosferica che avranno il merito (o demerito per alcuni) di traghettarci verso i primi sussulti della stagione primaverile come ben mostra quest’oggi la previsione a lunghissimo termine dello stesso modello europeo. 

Calma e gesso comunque, la primavera (quella vera) è ancora molto lontana!

Autore : William Demasi