00:00 28 Novembre 2014

Modello americano: un ritorno in grande stile dell’alta pressione, ma sarà da crederci?

Ad esclusione dei primissimi giorni del mese, le nuove previsioni del modello GFS eliminano completamente ogni possibile evoluzione verso scenari più invernali, restituendoci una prima decade dicembrina all'insegna dell'alta pressione. Sarà davvero così?

Dando uno sguardo a quanto previsto quest’oggi dal centro di calcolo d’oltreoceano, l’aria più fresca che giungerà sull’Italia entro le primissime giornate del nuovo mese, sarebbe spazzata via senza troppi problemi dall’intervento radicale dell’anticiclone azzorriano. Dopo la grande pioggia, sull’Italia tenderebbe quindi ad avviarsi un trend più secco che permetterebbe ai terreni di drenare tutta l’acqua caduta sui versanti esposti, dopo diverse settimane di ventilazione meridionale.

La distensione dell’alta pressione oceanica dai settori occidentali europei sin verso il bacino del Mediterraneo, darebbe una bella piallata alla circolazione atmosferica FORTEMENTE MERIDIANA che ha governato il tempo nel corso della stagione autunnale. L’intervento dell’anticiclone sarebbe a sua volta conseguenza indiretta della ripartenza del Vortice Polare in sede troposferica, dopo un lungo periodo di "crisi" nel quale proprio la carenza della spinta zonale è andata favorendo situazioni di blocking, accompagnate da precipitazioni talvolta pesanti, concentrate prevalentemente sui settori occidentali italiani.

L’Italia insomma si ritroverà ben presto a cambiare pagina, ma forse non nel modo in cui alcuni si auspicherebbero, cioè tramite l’intervento di configurazioni bariche invernali. L’atmosfera sarebbe invece più propensa a regalare una prima metà dicembrina con atmosfere placide e tranquille, una generale assenza di freddo ed un quadro precipitativo finalmente rientrato nella normalità climatica.

Abbiamo proprio detto tutto?

In realtà no! In merito a quanto detto sinora, sull’evoluzione a lungo termine ritroviamo alcune previsioni fortemente contrastanti. Scenari ancora una volta di tempo instabile, seppur contemplando un quadro termico più freddo e quindi con un generale, ridotto rischio di ulteriori fenomeni temporaleschi violenti. Scenari certamente più vicini all’inverno, ma che non garantirebbero ancora l’arrivo di neve a quote prossime la pianura, neppure sui settori esposti come le pianure del nord-ovest.

Per l’inverno alle quote pianeggianti c’è ancora da attendere, nel frattempo preoccupiamoci di capire se questo famigerato rinforzo del Vortice polare (e con esso le vorticità zonali atlantiche) avrà ragion di esistere oppure no.

Autore : William Demasi