00:00 5 Gennaio 2016

Modello americano: le novità attese nella seconda decade di gennaio

Proviamo a tracciare una linea di tendenza avvalendoci delle ultime previsioni in nostro possesso, relative agli aggiornamenti del modello americano GFS. L'inverno europeo ad un bivio.

C’è aria di cambiamento nell’impostazione della circolazione atmosferica europea, sebbene non vengano messe in evidenza forti ondate di gelo spazzare il nostro Paese, l’avvento di una fase atmosferica instabile ed irrequieta con possibili risvolti invernali non deve e non dovrebbe stupire più di tanto.

Ne usciamo reduci da due mensilità (novembre e dicembre), caratterizzate da un potente raffreddamento del Vortice Polare Troposferico, evento verificatosi grazie ad una perfetta comunicazione tra la stratosfera e la troposfera. Proprio il sovrastante involucro stratosferico ha subito infatti un potente raffreddamento radiativo che, diffondendosi alla troposfera, ha svolto un ruolo chiave nel plasmare quelle che sono state le caratteristiche circolatorie delle due mensilità sopra descritte. 

In merito alla fase instabile ma ancora piuttosto mite di origine oceanica che ci interesserà i prossimi giorni, abbiamo ben poche cose da aggiungere; quest’ultimo sarà un evento appurato. Gli abitanti affacciati al versante tirrenico del nostro Paese, si preparino ad aprire gli ombrelli poichè nei prossimi giorni ne avranno bisogno. 

Diverso invece il discorso relativo alle lunghe distanze previsionali, nelle quali emergono due distinte possibilità evolutive, entrambe legate alla possibilità o meno che il Vortice Polare possa tornare a rinforzarsi. Se così fosse, dovremo aspettarci un nuovo incremento dell’attività ciclonica sull’oceano Atlantico settentrionale già nel corso della seconda decade di gennaio, ne seguirebbe inevitabilmente un rinforzo degli anticicloni sulla fascia delle medie latitudini ed un nuovo stop alle dinamiche circolatorie instabili/invernali per l’Europa. 

La seconda ipotesi porterebbe invece una persistenza dell’alta pressione in posizione defilata sull’oceano Atlantico, un Vortice Polare ancora disturbato e nessuna volontà da parte delle vorticità canadesi di riconquistare il terreno perduto. Sull’Europa potrebbero così aprirsi scenari atmosferici assai più vicini all’inverno ed alle dinamiche ad esso correlate.

Seguite i nuovi aggiornamenti. 
 

Autore : William Demasi