00:00 26 Settembre 2017

MODELLO AMERICANO: la circolazione atmosferica continua a funzionare a “compartimenti stagni”

Ciascuna figura depressionaria ferma alle proprie posizioni originarie, scarsa mobilità della circolazione atmosferica con schemi atmosferici che di conseguenza tenderanno ad essere ripetitivi.

Dagli aggiornamenti odierni, sparisce completamente ogni apertura verso il nuovo, la circolazione atmosferica resta adagiata su di uno standard che ripercorre gli stessi schemi, senza soluzione di continuità, non se ne vede la fine e neanche si riesce a percepire per quale motivo tale circolazione dovrebbe cambiare a favore di un nuovo schema. In buona sostanza stiamo parlandovi di una circolazione, sempre la stessa da molti mesi, che mette in relazione una ostinata resistenza dell’anticiclone sui settori ovest europei con le correnti instabili, siano esse di origine artica che di origine oceanica, costrette a riversarsi sul Mediterraneo seguendo una traiettoria prettamente settentrionale.

Nei primi giorni di ottobre sembrava potesse esservi almeno in parte uno stravolgimento di circolazione ma quest’oggi i modelli tornano in modo deciso sui loro passi, proponendo un film già visto, un comportamento che da inusuale sta diventando ormai tipico. Nel redazionale odierno l’ abbiamo definita come "circolazione atmosferica che funziona a compartimenti stagni", in cui ciascuna figura barica occupa la propria posizione originaria, senza subire grosse trasformazioni, nè compiere grandi spostamenti.

Il passaggio di consegne tra l’estate e l’autunno ormai non si verifica più attraverso il ribasso del Fronte Polare dall’oceano Atlantico ai settori occidentali europei, come invece succedeva diversi anni or sono, il cambio di pattern tra estate ed autunno si verifica attraverso una logica di tipo meridiano. Con il passare dei giorni assistiamo ad una graduale "depressione" dei geopotenziali dal territorio centrale europeo e mediterraneo, verso l’oceano Atlantico e la Penisola Iberica, laddove ritroviamo spesso e volentieri i massimi anticiclonici durante le tre stagioni, autunno, inverno e primavera.

Speranze di cambiamento a breve termine? Scarse o assenti almeno per adesso. 

Autore : William Demasi